La grande mappa delle imprese culturali in Italia

Presentato al Ministero della Cultura l’Atlante della Treccani
Si è svolta il 24 maggio nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura (MiC)  la presentazione della prima edizione dell’Atlante delle Imprese Creative e Culturali. Un volume edito per i tipi dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, in cui si parla di creatività e cultura,due elementi fondamentali dell’identità italiana, grazie alla partecipazione di Unioncamere, di AICI, dell’Istat, dell’Istituto per il Credito Sportivo e di Intesa Sanpaolo e della collaborazione di ANCI, Federculture e Fiztcarraldo. Un dato su tutti: le imprese culturali sono circa 180mila, danno occupazione a 830mila persone in Italia e prodotto l’anno passato 230mila nuovi contratti di lavoro.

“L’Atlante è un obiettivo fondamentale per Cultura Italiae ed è il primo ed importante progetto che immaginammo di sviluppare nel nostro Convegno annuale in giro per l’Italia nelle capitali della cultura – ha detto in apertura Angelo Argento, presidente di Cultura Italiae – Nel 2017 fu a Matera che venne gettato quel seme, ovvero la necessità di definire in materia seria e il più scientificamente possibile che cosa fosse un’impresa creativa e culturale. Un’idea che ci auguriamo si possa replicare in futuro perchè questo è un progetto bello, che ha la voglia e la velleità di diventare non un qualcosa per definire che cosa o chi debba essere premiato da un finanziamento pubblico, ma un contributo scientifico dovuto ad un’azione che abbiamo sviluppato in questi anni grazie ad un comitato tecnico che ha lavorato quasi ogni giorno anche durante il Covid. Un prodotto editoriale che nasce da un percorso di necessità ovvero quella non di definire cos’è l’impresa culturale e creativa quanto piuttosto che cosa essa non è. Questa è la fondamentale necessità e domanda alla quale abbiamo cercato di dare una risposta tecnica giuridica e scientifica”.

A seguire il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli ha sottolineato il valore, dell’iniziativa, “quella di essere inclusi nella vasta biblioteca edita da Treccani”: “E’ un libro per gli italiani perché mette in luce il tema delle imprese culturali e creative che sono una realtà molto importante per il nostro Paese con valore e ricchezza di significati. A cominciare dall’economia, perché grazie alla mappatura di dati delle imprese culturali e creative distinte in dieci settori una dall’altra Comune per Comune, viene fuori che esse rappresentano un valore per le persone perché l’impresa culturale potenzia le capacità degli individui. Crea infine valore per il Paese per quel concetto soft power: dalla storia, all’arte, l’Italia ha un enorme potenziale, da potersi definire un punto di riferimento per la cultura. Infine per l’Europa perchè  possono diventare una risorsa per il futuro dell’economia”.  

Il direttore  generale della Treccani Massimo Bray,ha parlato dell’immenso impegno come un iceberg di cui affiora solo la punta ma sotto questo grande mare c’è tutta la massa rappresentata dalle competenze degli autori e redattori. Un’impresa culturale con buoni valori con il senso di comunità trasmette e il lavoro rispettoso e la capacità di cogliere le diversità. Tempo fa avevo pensato di fare un lavoro di censimento dei Festival italiani che ritengo di innovazione e partecipazione di un nuovo modo di intendere la cultura”.

Infine il direttore scientifico dell’Atlante, Roberto Grossi ha spiegato l’utilità dell’Atlante: Una cosa certa è che questo volume è la prima riflessione organica e concettuale sulle imprese culturali e creative. La prima volta che si opera dal basso ed è un lavoro che non si sovrappone a quello di altri dando così uno spaccato totalmente inedito. L’obiettivo di fondo è stato quello di favorire la conoscenza del settore per orientare le risposte della politica e dell’economia”.

Lo sguardo nuovo di questo lavoro è dato dall’inserimento di nuovi settori rispetto a quelli tradizionali come ad esempio il paesaggio e i Festival perché oggi questi sono strutture che lavorano tutto l’anno con delle professionalità specializzate; l’enogastronomia; l’alta formazione artistica;le realtà trasversali che non sono codificate o codificabili ma che svolgono un lavoro importante a supporto di altre imprese (alvaguardia ambientale e rigenerazione urbana);gli enti del terzo Settore.

Ha concluso in rappresentanza del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, Giorgio Carlo Brugnoni, Consigliere Economico del Ministro della Cultura e Vice Capo di Gabinetto. Congratulandosi per l’importante lavoro svolto ha detto che esso è di Indubbia capacità scientifica garantita dal marchio della Treccani ma anche perché corale. Parte dal contesto culturale scientifico ed analitico per poi approfondire con i dati il valore economico delle imprese culturali e creative e porta alla fine gli esempi e le esperienze che sono fondamentali per il fine dell’opera. Il valore di questo Atlante è quello di accendere un faro di attenzione e di approfondimento su un settore strategico. L’Italia è una superpotenza culturale perché ha un Dna importantissimo che si radica nelle tradizioni, nei territori e nelle sue comunità”.

La struttura del volume è composta da tre sezioni: una di inquadramento generale; la seconda con  220 rappresentazioni cartografiche dedicate ai dati; la terza riguarda i protagonisti cioè una selezione di quelle che sono alcune delle imprese sul territorio italiano ritenute esempio di eccellenze con immagini e didascalie. Chiude il volume un intervento dello scrittore Francesco Pacifico che racconta queste imprese dal suo punto di vista ripercorrendole e narrandole.
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