A Carrara, all’interno di Palazzo Cucchiari, sede della Fondazione Giorgio Conti, è allestita la mostra di opere che abbracciano gli anni delle Belle Époque italiana, dal 1864 fino al 1917, il periodo storico che ha siglato l’unità d’Italia, trasformando una miriade di scuole artistiche di pensiero in una rappresentazione unitaria dell’arte.
Dal 29 giugno fino al 10 ottobre 2024 l’esposizione, “Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla”, a cura di Massimo Bertozzi, raccoglie circa 90 opere, tra dipinti, acquerelli, pastelli e sculture degli artisti che meglio hanno interpretato un’esperienza unica nella vita politica e sociale italiana.
Sono presenti artisti come Signorini, Spadini, Pellizza da Volpedo, Zandomeneghi e Corcos, e poi ancora Antonio Mancini, Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, personaggi che hanno partecipato, con la loro attività, a definire un sentimento di crescente comprensione dell’unicità dell’arte come elemento di coesione tra vissuti in regioni diverse. Arte come dimensione nazionale, un’interazione culturale profonda, perfetta con l’avanzare inarrestabile del cambiamento in atto.
Una cultura conforme al cambiamento della “Nuova Italia”, una vita moderna che consente di passare dal movimento macchiaiolo, attento al paesaggio della campagna toscana, alla vita quotidiana, alla misera condizione sociale, alla vita frenetica della città con i suoi modernismi, condizionato dalla cultura europea contemporanea della scapigliatura fino al divisionismo, un fenomeno nato tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento di respiro internazionale, dove erano privilegiati la sperimentazione e il superamento delle tecniche storiche. La vita moderna influenza le arti figurative e la cultura letteraria, nascono nuovi linguaggi figurativi. La nuova Italia, unita, vede gli artisti in prima fila verso un importante contributo all’arte europea.
Il percorso espositivo si snoda in sette sezioni che inizia con “Tempi moderni” dove l’interesse dei pittori si sposta dalla campagna alla città; “Casa e famiglia: comodità dell’abitare e modi di vivere” lo spazio privato diventa elemento da esibire in pubblico, “I pittori della vita moderna” gli artisti, non più bohèmien, rivestono una nuova considerazione sociale, e le loro famiglie diventano soggetti di pittura. “Il campo della scultura”, in questo intermezzo trova spazio la scultura tra Leonardo Bistolfi e l’eleganza di Paolo Troubetzkoy. “Vecchi e nuovi miti”, la modernità come stordimento con l’uso di sostanze o l’aiuto di pratiche mistiche ed esoteriche; “Povera Patria”, l’Italia che malgrado tutto crede nel futuro; “Il paradiso delle signore” lo sfoggio della bellezza e delle mondanità delle signore che escono dalla quotidiana routine e si dilettano in attività culturali. Infine “Aspettando domani” che si traduce nella ricerca di un nuovo linguaggio espressivo aperto alle avanguardie.
Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattoria Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla
Fondazione Giorgio Conti di Carrara
29 giugno – 27 ottobre 2024
Palazzo Cucchiari, via Cucchiari 1, Carrara
Info: Tel. +39 0585 72355 – info@palazzocucchiari.it – www.palazzocucchiari.it