Il Parma Fc ricomincerà dalla serie D. Sempre che in tempi brevi si trovi qualcuno disposto ad investire un milione di euro – per cominciare – e ripartire dopo il fallimento del club. La parola “fine” è arrivata con la scadenza fissata dal giudice delegato per la presentazione di offerte dalle uniche due cordate di privati rimaste in lizza dopo la riduzione del debito a 22,6 milioni. Si trattava di Giuseppe Corrado, ad della catena The Space cinema, e dell’ex campione di baseball italoamericano Mike Piazza. Il primo ha rinunciato domenica, motivando così la propria decisione: “La situazione debitoria complessivamente emersa, relativa ai debiti ammessi allo stato passivo della Società, ma soprattutto quella relativa ai debiti in corso di maturazione, ai contenziosi di prossima definizione, nonché agli impegni contrattuali già sottoscritti con i calciatori per i prossimi anni, rendono impraticabile ogni percorso economico. La chiusura dell’operazione a queste condizioni, oltre che un azzardo sotto il profilo del rischio, avrebbe comportato un investimento di valore non realistico e soprattutto non programmabile che avrebbe distrutto ricchezza e non sarebbe stato propedeutico ad un sano e virtuoso progetto sportivo ed industriale”.
Motivazioni simili per l’addio di Piazza. E adesso? Scarno quanto eloquente il comunicato dei curatori fallimentari: “I curatori fallimentari del Parma FC comunicano che non è pervenuta alcuna offerta per l’acquisto dell’azienda sportiva”. Nessuna offerta significa che il destino della società gialloblù è ormai segnato: niente serie B. Se ci saranno le condizioni si partirà dai dilettanti. “I curatori comunicano altresì di avere inoltrato richiesta alla Figc affinché sia comunque consentito alla squadra giovanile partecipante al campionato Giovanissimi Nazionali, di disputare le partite di semifinale e finale previste nei prossimi giorni. Le attività della procedura proseguiranno ora attraverso la determinazione delle passività non sportive, la liquidazione dell’attivo, l’accertamento delle responsabilità del dissesto e del mancato controllo, con le conseguenti azioni risarcitorie”.
Quindi è serie D dopo 25 anni di massima serie (una sola stagione in B nel 2008-2009), coppe europee e tanti campioni. Il regolamento federale prevede che il titolo sportivo, ritornato nelle mani degli organismi federali, venga consegnato, sentito il parere del sindaco della città, ad una nuova società che dimostri di essere in grado di partecipare la campionato di serie D. Nei mesi scorsi, alcuni imprenditori locali, si erano incontrati per dare vita ad un progetto per l’eventuale iscrizione alla serie D, ma negli ultimi tempi il loro lavoro si era fermato in attesa di conoscere gli esiti delle trattative con Corrado e Piazza. I tempi sono molto stretti.