Un voto che non ha visto compatte né maggioranza, né opposizione. Nelle fila del Pd si è smarcato il consigliere Dario De Lucia che non hai mai nascosto la propria perplessità sul ricorso alle nuove dotazioni e, in Consiglio, ha presentato due ordini del giorno, molto criticati dalla minoranza, approvati grazie a voti di Pd, Mdp e Sinistra italiana. “Sul regolamento di Polizia municipale ho fatto approvare due odg, il primo per verificare dopo che anno in commissione pubblica se lo spray urticante e manganello sono davvero utili – scrive De Lucia su Facebook -. Il secondo dove si ribadisce l’indicazione e che diamo come Consiglio comunale sulla polizia municipale sui loro compiti, non pensiamo, come invece vogliono le destre, che impiegare i poliziotti della Municipale in compiti di ordine pubblico come Polizia di Stato e Carabinieri sia la cosa giusta per loro stessi. Hanno altre funzioni di ambito stradale e di verifica dei regolamenti comunali, sono i nostri agenti sociali in giro per le strade, i più vicini al cittadino”.
Documenti che hanno portato il pentastellato Norberto Vaccari a votare contro il nuovo regolamento, mentre il resto del suo gruppo si è astenuto. “Ho piena fiducia nel comandante Poma – spiega Vaccari – perché ha dimostrato di lavorare bene, ma qui c’è un assessore che ha lavorato per proporre il regolamento e la sua maggioranza che ha lavorato per addolcire il testo”. Vota con la maggioranza Forza Italia che col consigliere Nicolas Caccavo spiega che “il nuovo testo è un passo in avanti”. Astenuti Alleanza Civica – la consigliera Cinzia Rubertelli solleva una questione di metodo per via dei tempi ristretti tra la discussione in commissione e quella in Consiglio – e gruppo Misto. Per la Polizia municipale di Reggio l’adozione degli strumenti di difesa è, di fatto, una svolta.
Esulta il sindacato Sulpm che da parecchio tempo si batte per avere spray e bastoni estensibili in dotazione agli agenti. “Per la polizia locale – commenta il segretario Luca Falcitano – è un passaggio storico. Finalmente si va nella direzione della sicurezza degli operatori”. L’assegnazione degli strumenti di autotutela potrà avvenire – si legge nel regolamento – “solo ed esclusivamente dopo l’effettuazione di un apposito corso che preveda, oltre all’addestramento all’uso, anche una adeguata formazione relativamente ai presupposti normativi che ne legittimino l’eventuale utilizzo”.