Un’appendice culturale di altissimo livello quella di Digital Meet 2023 al gabinetto Vieusseux di Firenze. Una tavola rotonda con ospiti di eccezione che hanno affrontato diversi aspetti dell’Intelligenza artificiale e della digitalizzazione di massa. A Firenze ha chiuso l’edizione 2023 del festival diffuso che quest’anno era dedicata al tema: “Dal Commodore 64, all’Intelligenza Artificiale fino al Metaverso.” Festival, giunto all’undicesima edizione, aperto, come di consueto, al Senato della Repubblica che ne concede il patrocinio per l’alto valore culturale. Le introduzioni sono state del presidente del Vieusseux, Riccardo Nencini. Di Stefano Zingoni, innovation e marketing director di Gruppo E e di Gianni Potti fondatore di Digital Meet.
La tavola rotonda con Valter Fraccaro, presidente Fondazione SaiHub, Annalisa Santucci Professore Ordinario di Biochimica presso l’Universita di Siena e consigliere della Fondazione Biotecnopolo, Elisabetta Cianfanelli professore Ordinario all’Università di Firenze e membro del comitato scientifico della fondazione per la sostenibilità digitale e Massimo Chiariatti Cto Lenovo. Tutti hanno concordato sul fatto che l’Intelligenza Artificiale “è cultura” perché cambierà tanti stili di vita e modi di pensare, lavorare, studiare. Cambierà il modo di fare ricerca, ad esempio, come ha spiegato la professoressa Santucci che ha raccontato di come nei laboratori più avanzati si decodificano – o addirittura – si costruiscono nuove proteine. Insomma anche in questa tavola rotonda, come in molte che si sono succedute in questi cinque giorni di Festival in tante città d’Italia, sono emerse paure e speranze riguardo l’Intelligenza Artificiale. “Come tutte le innovazioni – ha osservato Gianni Potti – anche le nuove frontiere portano incognite: ma noi non dobbiamo avere paura perché l’uomo ha sempre dominato ciò che ha costruito.”
Nel 1820 Giovan Pietro Vieusseux aveva unito lo scientifico e il letterario già nel nome del Gabinetto da lui fondato allora, e destinato a diventare per i successivi 150 anni il più importante circolo culturale d’Europa, oggi accade qualcosa di simile. Così come il libro ha rivoluzionato tante cose, eliminato gli amanuensi e fatto prosperare i tipografi, anche oggi l’Intelligenza Artificiale, innovazione tecnologica che è specchio dei nostri tempi, eliminerà dei lavori e ne produrrà di nuovi. E’ stato così anche con la diffusione di internet e la diffusione della digitalizzazione.
A Firenze, per la chiusura dell’undicesima edizione di DIGITALmeet, si è parlato degli effetti dell’AI nella ricerca scientifica così come nella creazione artistica, compresa quella che giunge a noi con gli oggetti quotidiani attraverso il design. Gianni Potti, concludendo i lavori di Firenze e l’edizione 2023 ha detto: “dedichiamo questo evento ai più giovani. Continueremo a discutere con loro e con alcuni protagonisti di questo passaggio epocale, cercando di avvistare le sponde di un continente nuovo, da scoprire senza timori e con spirito critico, proprio come Vieusseux ci avrebbe raccomandato: egli con i libri, noi con la digitalizzazione.”