La stagione di Cango: creatività in atto e creatività nascente

La Democrazia del corpo, secondo atto, e le Officine del Gesto – Piccoli Musei in quattro città della metropoli fiorentina

Firenze – La creatività artistica nel suo realizzarsi in spettacolo  e la creatività nel suo stato nascente che germoglia e cresce fecondata dallo sguardo e dal gesto: “la poetica nel suo processo costitutivo”.
Si divide in due momenti, che si integrano fra di loro, la stagione autunnale di Cango grazie alla inesauribile capacità di Virgilio Sieni, coreografo e dispensatore con il suo Centro di rilevante interesse per la Danza, di occasioni per approfondire la consapevolezza di se stessi come individui e cittadini. Si tratta di  offrire, dice,“elementi per elaborare strategie per abitare il mondo”.

Il 4 novembre comincia la seconda parte del Festival  “La democrazia del corpo” con sette performance, spettacoli e pratiche di Motus, Chiara Guidi, Jacopo Jenna, Roberto Zappalà, Alessandro Marzotto Levy, Claudia Caldarano e Simone Graziano, Cristiana Morganti. Fino al 14 dicembre.

Gli spettacoli declinano le variabili di un’indagine sulla danza, sui linguaggi del corpo, sull’azione performativa che vede al centro il processo conoscitivo del corpo attraverso il gesto e il movimento fino a renderlo padrone del presente e mettendolo in grado di trasmetterlo alle generazioni successive.  La Democrazia del corpo – parole di Sieni – “elabora forme di sensibilizzazione e condivisione dell’arte, restituendo processi creativi, risonanze, visioni, ricerche e percorsi di trasmissione che concorrono ad ampliare l’esperienza artistica, culturale e partecipativa per tracciare una mappa emozionale, espressiva, percettiva tra artisti e pubblico, comunità e territorio”.

Dal territorio e dalle sue comunità è partito il progetto Officine del Gesto – Piccoli Musei che si inserisce in “Terre degli Uffizi”, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze. L’idea di Sieni è quella di dare vita a laboratori permanenti in relazione a musei e luoghi d’arte di quattro città della metropoli fiorentina: Empoli, Castelfiorentino, Montelupo Fiorentino e Montespertoli. Nell’arco di alcuni mesi (Empoli da aprile a giugno, gli altri fra ottobre e dicembre) .

Il punto di riferimento sono i musei locali e alcuni capolavori da essi custoditi che nella simbologia, nella forza del gesto, nel movimento drammatico delle figure offrono a bambini e adulti, al loro essere cittadini e cittadine, ad associazioni e scuole la guida fisica e concettuale per esperienze, laboratori, performance.

A Castelfiorentino il tema è tratto dalla Madonna col Bambino, dipinto su tavola attribuito a Cimabue al Museo di Santa Verdiana e dal tabernacolo della Visitazione di Benozzo Gozzoli. Sulla prima opera si innesta il progetto Agorà Madri e Figli, Padri e Figli rivolto a coppie di madri o padri con il proprio figlio o figlia. Sulla seconda è bastato il progetto Costruire il Tabernacolo, dove gruppi di bambine e bambini della Scuola di Piccola Falegnameria sono chiamati a progettare e realizzare, con materiali e legni recuperati dal territorio. Un terzo progetto, Danza Cieca Project / Il Gesto Tattil,  coinvolge le classi della scuola primaria per indagare i linguaggi del corpo e della danza, le forme della tattilità e gli elementi primari del movimento che si originano dall’ascolto dei dettagli. Il percorso introduce la performance Danza Cieca interpretata da Virgilio Sieni e Giuseppe Comuniello, danzatore non vedente con cui il coreografo ha condiviso anni di ricerca e iniziazione al movimento. (fino al 14 dicembre)

A Montelupo si indaga sul toccare quale forma di conoscenza, viaggio creativo e d’incontro tra le persone. Rivolgendosi a cittadine e cittadini di tutte le età e abilità, il percorso artistico intende dedicarsi alla creazione di forme d’incontro. Anche qui tre laboratori. Il progetto Archeology parte dagli scarti della lavorazione della ceramica, dalla bellezza dell’incrinatura e della pratica del ricomporre le cose. Gli scarti, minuziosi resti caduti in oblio, al pari delle restituzioni del tempo attraverso gli scavi archeologici, forniscono il materiale per costruire una grande colonna vertebrale composta da centinaia di frammenti scelti nei laboratori artigiani. Così anche il progetto Prometeo / Il Mondo salvato da loro coinvolge persone con fragilità e insieme a loro danzatori, familiari e caregiver, per riflettere sui gesti di accoglienza e su come lo spazio della cura rappresenti il materiale della bellezza che sospende la marginalità. Allo stesso tempo Danza Cieca Project si articola in giornate di laboratorio rivolte alle classi della scuola primaria (fino al 6 dicembre).

La ricerca a Montespertoli si focalizza sulla relazione con la natura e l’arte ponendo il gesto come mediatore emozionale tra il corpo e le cose vicine. Partendo da alcune opere presenti al Museo d’Arte Sacra di Montespertoli, il progetto intende approfondire alcuni caratteri salienti che intrecciano il corpo all’azione quotidiana per restituirlo al gesto poetico. Il San Girolamo nel deserto, attribuito a Girolamo Della Robbia, opera in terracotta invetriata, sarà la prima guida per il progetto Mondo orizzontale rivolto alle bambine e i bambini della scuola primaria e articolato in un laboratorio che indagherà le forme della vicinanza, quelle animali, umane e antropomorfe. Le magnifiche opere che rappresentano Madonne col bambino  tracciano il cammino gestuale nell’esperienza L’incontro/Agorà Madri-padri e figli dove la relazione filiale guida alla creazione di azioni coreografiche intime e miti in dialogo con le opere d’arte (fino al 17 dicembre).

In Sacro, a Empoli, progetto che si è concluso il 5 giugno scorso, Virgilio Sieni ha ideato un percorso di partecipazione cha ha coinvolto coinvolgendo cittadine e cittadini di tutte le età e abilità in una riscoperta di relazione con la città e le sue opere ricercando, nel senso di sacralità della presenza, la chiave di indagine e di creazione. Il progetto si è sviluppato attraverso due esperienze di partecipazione: una rivolta a persone con fragilità residenti nel Centro Residenziale Vincenzo Chiarugi della Misericordia di Empoli, e l’altra pensata per un gruppo di cittadini per stimolare processi di apprendimento e frequentazione del gesto attraverso lo sguardo sull’opera d’arte.

Con l’obiettivo che percorre tutte le Officine: tradurre in gesto e in sequenze di movimenti le declinazioni di un’opera d’arte amplia le funzioni cerebrali attraverso la vista, il tatto, l’abitare lo spazio e il condividerlo con gli altri.

Foto: MOTUS Of the nightjngale ( ph. Lorenza Daverio)

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