L’incubo nucleare: le armi a uranio impoverito sono ancora convenzionali

Il grande pericolo è la contaminazione ambientale

I media ucraini hanno rilanciato la notizia – arrivata da Londra – di un possibile invio a Kiev, da parte della Gran Bretagna, di proiettili contenenti uranio impoverito. La decisione del governo britannico era stata annunciata lunedì dalla viceministra della Difesa britannica Annabel Goldie durante un’audizione di secondaria importanza alla Camera dei Lord. Si tratterebbe di  proiettili  perforanti Charm 1 e Charm 3, usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri montati su alcuni tank dell’esercito inglese.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato :«Proiettili con uranio impoverito  sono un passo verso escalation». e ha aggiunto:  «l’utilizzo di munizioni con uranio impoverito» da parte dell’esercito di Kiev «danneggerà l’agricoltura dell’Ucraina».

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che , la Russia potrebbe consegnare alla Bielorussia “munizioni con uranio vero” e ha aggiunto:“Se l’Occidente è così pazzo, darà impulso a questo processo”.

Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin ha affermato che «Washington e i suoi satelliti» stanno «facendo di tutto perché la “guerra all’ultimo ucraino” diventi una “guerra all’ultimo europeo”. La Gran Bretagna ha annunciato che il regime nazista di Kiev sarebbe stato fornito di munizioni all’uranio impoverito (a proposito, Washington ha usato proiettili simili in Jugoslavia e Iraq, il che ha portato alla contaminazione dell’area, nonché a un forte aumento del cancro tra le persone). Questa decisione porta a una tragedia su scala globale, che colpirà principalmente gli stati europei”.  Secondo Volodin, «è necessario capire che il passo successivo alla fornitura di munizioni con uranio impoverito potrebbe essere l’uso di una bomba sporca da parte del regime di Kiev. O l’uso di armi nucleari tattiche».

Il Ministero della Difesa inglese ha confermato che l’invio delle munizioni è in agenda, specificando però che “non ha nulla a che fare con armi o capacità nucleari” ma piuttosto di un materiale “standard” utilizzato dall’esercito britannico da decenni: “La Russia lo sa, ma sta deliberatamente cercando di disinformare”.

Cerchiamo di capire come stanno realmente le cose. In sintesi,  è corretto quanto sostiene il Ministero della Difesa inglese: proiettili con uranio impoverito non sono un passo verso l’escalation, non hanno nulla a che fare con la “bomba sporca” né con le armi nucleari tattiche, né distruggeranno l’agricoltura. Aggiungiamo che l’uranio impoverito, a testimonianza della sua non-pericolosità,  è impiegato in vari campi dell’industria civile.

Ma, come ogni altro invio di armi, anche questo spingerà  il presidente ucraino Voldymyr Zelensky  a rifiutare ogni tentativo di cessate il fuoco e di trattativa, a proseguire indefinitamente la guerra, ad accrescere la distruzione del suo paese e il numero delle vittime.

Soprattutto in questo sta la sua pericolosità. Vediamo più da vicino cosa è l’uranio impoverito e cosa comporta  il suo impiego militare.

L’uranio è un metallo bianco-argenteo, debolmente radioattivo  molto denso. Si estrae da due minerali,: l’uraninite  e la carnotite. E’ composto da una miscela di tre isotopi, 234U, 235U e 238U, di cui 238U è il più abbondante (99,3%), mentre il 234U costituisce una percentuale trascurabile del totale (^)

(^) I nuclei degli atomi contengono due tipi di particelle, i protoni, che hanno carica elettrica, e i neutroni, che sono elettricamente neutri. Il numero di protoni è caratteristico di ogni elemento chimico: Il nucleo dell’idrogeno ha un solo protone, il carbonio ne ha sei, …. l’uranio ne ha 92.  Il numero di neutroni nel nucleo dei vari elemebti invece può variare; nuclei di uno stesso elemento con un diverso numero di neutroni si chiamano isotopi.  L’isotopo leggero ). 235U   contiene 92 protoni e 143 neutroni, mentre l’isotopo pesante,  239U, contiene 92 protoni e 146 neutroni.

Per la maggior parte degli usi pratici, civili e militari, l’uranio naturale non è utile; è necessario accrescere la concentrrazione dell’isotopo leggero tramite un processo detto arricchimento.  E’ l’isotopo leggero che, assorbendo un neitrone, si spezza (fissione nucleare) emettendo molta energia, quella che serve ad alimentare i reattori nucleari o a generare le esplosioni delle bombe.

Nei reattori nucleari delle centrali elettriche e anche nei reattori nucleari dei sottomarini e delle portaerei i a propulsione nucleare.  la concentrazione passa dallo 0,7% dell’uranio naturale a circa il 3-7%. Come esplosivo per le bombe atomiche (o, più propriamene  nucleari) è necessario un arricchimento di 235U  fino a  circa l’85% o più.

Il processo di arricchimento produce grandi quantità di uranio impoverito, ossia uranio a cui manca la corrispondente quantità di 235U. L’uranio si considera impoverito quando contiene valori di 235U generalmente compresi tra lo 0,2% e lo 0,3%, a seconda delle esigenze economiche e di produzione.  Notevoli quantitativi di uranio impoverito  ogni anno vengono prodotti come scarti dell’arricchimento per le centrali nucleari. Da 12 kg di uranio naturale si ottengono all’incirca 1 kg di uranio arricchito al 5% di 235U e 11 kg di uranio impoverito.

L’uranio impoverito viene utilizzato in vari campi dell’industria civile. Questo utilizzo è favorito dal basso costo e dalla relativa abbondanza (dovuta al fatto che da più di 40 anni si accumula nei depositi di materiale di scarto radioattivo).

L’ applicazione militare si basa sul fatto che l’uranio è un metallo molto denso,  e proprio per questo è utilizzato per rendere le corazzature dei carri armati particolarmente resistenti e per costruire munizioni anticarro più penetranti,al posto del più costoso e meno efficiente tungsteno.

Munizione APFSDS Americana M829; la parte in bianco (a destra) è composta da una lega all’uranio impoverito.

Il processo di penetrazione polverizza la maggior parte dell’uranio, che esplode in frammenti incandescenti (fino a 3 000 °C) quando colpisce l’aria dall’altra parte della corazzatura perforata, aumentandone l’effetto distruttivo.

Esplosioni di test e studi sul campo hanno mostrato che la maggior parte della polvere prodotta dagli impatti (costituita dal proiettile stesso e in maggior proporzione dal bersaglio stesso) finisce per depositarsi entro un raggio di 50 metri dal bersaglio.

Il problema con questo tipo di proiettili è la contaminazione ambientale: l’inalazione e il raggiungimento dei siti più profondi del sistema bronco-polmonare  causano danni alla salute, per i militari e per le popolazioni civili.

Circa 300 tonnellate di munizioni all’uranio impoverito sono state esplose per la prima volta in un conflitto durante la prima guerra del Golfo da parte dell’esercito statunitense; è stato usato anche nella guerra in Bosnia ed Erzegovina, nella guerra del Kosovo e, in misura minore, nella seconda guerra del Golfo.

I punti rossi indicano le zone in cui sono stati usate munizioni ad Uranio impoverito

Nel 2001 Carla Del Ponte, allora a capo del Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, affermò che l’uso di armi all’uranio impoverito da parte della NATO avrebbe potuto essere considerato un crimine di guerra. In conclusione, l’impiego militare dell’uranio impoverito  è tutt’altro che benefico, ma rientra nell’ impiego di armi convenzionali e non ha nulla a che fare con le armi nucleari.

E allora perché un così alto allarme? Forse anche perché nell’opinione pubblica non informata il solo termine “uranio” evoca eventi spaventosi: Hiroshima, Nagasaki, Chernobyl, Fukushima.

L’Uranio nella foto wikipedia

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