L’istituto Secchi resta dov’è. Dopo le proteste è arrivata la retromarcia della presidente della Provincia Sonia Masini che dice: “Il trasferimento era solo un’ipotesi, non capisco le polemiche”. La soluzione: i geometri rinunciano a un piano, la Provincia effettuerà alcuni ampliamenti e da settembre ci sarà posto per tutti i 4.600 studenti.
Due settimane di polemiche che hanno visto unito un fronte composto da preside, docenti, genitori e studenti: tutti uniti contro il ventilato trasferimento dei geometri da via Makallè a via Cialdini. Il progetto di riorganizzazione e accorpamento degli istituti superiori reggiani prevede infatti l’accorpamento di Iti Nobili e Ipsia Lobardini. A farne le spese sarebbe stato il Secchi che, con i suoi 500 studenti, è l’istituto più piccolo di quelli interessati. Ma, secondo studenti e genitori, l’edifico di via Cialdini non sarebbe adeguato ad ospitare laboratori e attrezzature e non avrebbe nemmeno requisiti di sicurezza adeguati.
Venerdì la Masini, insieme agli assessori all’Istruzione e alle Infrastrutture, Ilenia Malavasi e Alfredo Gennari ha sciolto la riserva, annunciando la soluzione: i geometri rinunciano a un piano, la Provincia effettuerà alcuni ampliamenti e da settembre ci sarà posto per tutti i 4.600 studenti.
La Masini ha però risposto ai contestatori: “Con docenti e famiglie era ancora in corso un confronto sul modo migliore col quale attuare a livello locale la riforma Gelmini ed il trasferimento del Secchi in via Cialdini era una possibile soluzione, non la soluzione definitiva”.
“Abbiamo progettato da tempo una nuova scuola in via Fratelli Rosselli, il cui primo lotto prevede una spesa di 5,2 milioni, ma i tagli del Governo nell’ultimo bilancio ci hanno ridotto le risorse per 6 milioni – ha detto la presidente Masini – La Provincia è comunque intenzionata a realizzarla, ma prima di un paio d’anni la scuola non potrà ovviamente essere pronta”. Nello stesso tempo, l’avvio del Polo tecnologico che ruota intorno al Nobili rende necessario trovare nuovi spazi al Polo scolastico di via Makallé per ospitare il biennio dell’Ipsia Lombardini, l’indirizzo moda del Galvani, ma anche per venire incontro alle maggiori esigenze di Matilde di Canossa e Bus Pascal.
Attuando anche al Secchi la rotazione delle classi tra aule tradizionali e laboratori, sul modello dei campus americani, il Secchi rinuncerà a 11 delle attuali 20 aule utilizzate (alcune delle quali molto ampie) che diventeranno 14 aule da destinare al Matilde di Canossa. Altre 6 aule saranno ricavate dagli uffici che Reggio Emilia Innovazione lascerà liberi nel cosiddetto “tempietto”, altra struttura presente all’interno di via Makallé, mentre un nuovo prefabbricato – che verrà realizzato sempre dalla Provincia entro l’estate – consentirà al Bus di avere altre aule (da 2 a 4). In questo modo, in via Makallé saranno assicurate non solo la permanenza del Secchi – in attesa del trasferimento al nuovo polo di Coviolo – ma anche le 19 aule necessarie a biennio Lombardini e Galvani-moda.