Firenze – Emiliano Manfredonia, pisano, nato nel 1975, è stato recentemente rieletto Presidente nazionale delle ACLI. Dopo essere stato il più votato al Congresso, ha ottenuto la quasi unanimità da parte del Consiglio nazionale.
“È per me un onore e una grande responsabilità – ha detto subito dopo la votazione- ricoprire nuovamente questo ruolo. Mi impegnerò a essere al servizio di tutta l’Associazione, ascoltando e proponendo idee affinché le ACLI crescano nella consapevolezza del ruolo che possono avere nella società e nella Chiesa”, ha affermato Manfredonia, alla guida delle ACLI dal 2021.
“Questo impegno è un dono prezioso, che abbiamo il dovere di condividere. Vorrei esprimere la mia gratitudine per la straordinaria cura con cui ciascuno di voi opera nei territori: non esistono parole sufficienti per descriverla. La nostra Associazione possiede una ricchezza unica, un equilibrio delicato e fragile, che talvolta rischia di spezzarsi, ma che proprio per questo ci spinge a progredire con determinazione. Nei nostri primi 80 anni abbiamo realizzato molto, ma è essenziale volgere lo sguardo al futuro. Le ACLI sono un’associazione viva e vitale, un luogo fatto di persone capaci di cambiare la storia”.
In questo link un’intervista video realizzata da Gabriele Parenti per conto della Fap Acli di Firenze.
Nel corso della conversazione si parla del futuro delle Acli dei prossimi impegni, di come devono essere coniugate oggi le storiche tre fedeltà, includendo in esse la solidarietà, la coesione sociale, il bene comune.
Si parla anche della memoria storica delle Acli della Fap e del fatto che le Acli sono una grande passione che oltre a progetti e iniziative, contemplano anche questo aspetto vissuto, perché chi entra nelle Acli poi resta aclista tutta la vita. Questo vale anche per coloro che per vari motivi non sono più iscritti ma si sentono sempre aclisti. Quindi, ha rilevato Manfredonia, il nostro non è un discorso di appartenenza, non è una targhetta (anche se la tessera è ovviamente importante) “ma è cosa si dà e cosa si riceve… un percorso di fede , un percorso di passione civile e di crescita delle democrazia, la volontà di trasformare in progetti i nostri sogni che sono poi riassumibili nella volontà di servire il prossimo, di costruire un mondo migliore, di essere strumenti di innovazione sociale e culturale”.