Stop affitti brevi, in commissione la delibera del Pd “sbatte” contro IV

Pd, visione di città che non collima, serve “una verifica in tempi brevi”

Firenze – Un atto di guerra? Intanto, il voto contrario alla delibera che blocca gli affitti brevi nel centro Unesco che stamattina ha visto protagonista i consiglieri di Italia Viva in commissione, è stato immediatamente stigmatizzato dal capogruppo del Pd Nicola Armentano insieme ai presidenti della Commissione sviluppo economico Enrico Conti ed al presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni, come atto che “ dimostra una visione di città che non collima con quella portata avanti negli anni da questa amministrazione che stiamo guidando insieme ad Italia Viva, serve una verifica in tempi brevi”.

.“Si è trattato un fatto politicamente rilevante – continuano i consiglieri del Pd – avvenuto in maniera non consona a gruppi politici che stanno insieme in maggioranza perché avviene senza averne parlato, ma soprattutto dopo che il confronto da noi chiesto sulla delibera ci è stato negato. E’ un gesto politico fra partiti di maggioranza che non ha precedenti in questa legislatura perché ha visto Iv votare contro senza prima averne discusso. Crediamo però nel valore del dialogo fra chi ancora oggi è in maggioranza: quindi riteniamo necessario un chiarimento nel breve periodo prima del voto in consiglio comunale. Di fronte al caro affitti che colpisce in particolare famiglie e studenti e al problema della residenza nel centro storico, e di fronte all’inerzia del governo, riteniamo fondamentale approvare questo provvedimento”.

Ma, nonostante le proteste del partito di maggioranza, fonti ben informate fanno sapere che la posizione del partito dei fedelissimi di Renzi era ben noto al sindaco. Osservazione che aggiunge ulteriore peso politico all’atto, tanto che già volano dubbi sulla tenuta dell’alleanza, che, in vista della campagna elettorale già partita, potrebbe avere il senso di una prova di forza che potrebbe andare nella direzione di una sempre più forte esigenza di “distanza” da parte di Italia Viva rispetto a un Pd ritenuto sempre più di “sinistra”. Una sorta di redde rationem insomma, sull’onda di quello “stringere al centro” che è parte integrante e individuativa della formazione politica di Renzi.

“Che ci fosse bisogno di intervenire sul fenomeno degli affitti brevi nel centro storico di Firenze, così come nelle altre principali città d’arte in Italia era, ed è, evidente – scrivono la capogruppo di Italia Viva Mimma Dardano e la consigliera Barbara Felleca – a Firenze, il sindaco Nardella ha scelto di farlo con una norma ‘grossolana’, riferita al divieto tout court di tipo urbanistico, che non è retroattiva, e quindi permetterà a chi ha attività aperte di continuare ad esercitarle, non incidendo così in modo decisivo sul fenomeno, ma creando invece una ingiustificabile discriminazione tra chi l’attività la può fare e chi no, con la prospettiva quasi certa di una valanga di ricorsi che sarà difficile vincere davanti a un giudice. Occorreva, casomai, distinguere tra chi affitta per necessità, per integrazione al reddito e chi, le tante società attive a Firenze, per mera attività economica. Occorreva un lavoro puntuale, in collaborazione con il lavoro di Anci e tutti gli enti competenti e non frettoloso”.

“Il primo effetto, intanto, è stato che le iscrizioni sono schizzate sulla piattaforma internet, e la cosa dovrebbe far pensare. Inoltre, con questa norma si limita un diritto, quello alla proprietà privata, garantito dalla Costituzione – puntualizzano le consigliere IV – si rende illecito ciò che altri (chi si è iscritto) può svolgere lecitamente. Ma non solo. Crediamo che questa scelta sia sbagliata anche perché già oggi esistono molte attività dedite agli affitti brevi nelle aree limitrofe al centro; con questa norma la rendita, anche delle grandi società che posseggono molte proprietà, si sposterà lì. Con l’effetto che, dopo il centro, si andranno a spopolare anche le aree residenziali fino ad oggi preferite dai nostri concittadini. Per tutti questi motivi, dopo un’attenta riflessione, il voto alla delibera da parte del gruppo Italia Viva sarà contrario”.

D’altro canto, sebbene le obiezioni tecniche avanzate da Italia Viva siano ben motivate e già conosciute e sostenute anche dalle opposizioni, il dubbio che si sia in presenza dell’ultima burrasca prima della crisi rimane. Dal momento che la presenza massiccia e non regolamentata degli affitti brevi ha prodotto (non solo a Firenze) una distorsione verso l’alto del mercato immobiliare, fatto riconosciuto da IV, restano tutte da conoscere le alternative per la regolamentazione del fenomeno prospettate da Italia Viva. Una obiezione che rimarca senz’altro il pesante carattere politico dell’atto di stamattina, che sembrerebbe andare nel senso di un tentativo, senz’altro ben riuscito, di marcare l’identità del partito di Renzi rispetto al Pd di Schlein. E, ovviamente, di Nardella.

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