La nota firmata da Massimo Gazza e Roberta Mori (in rappresentanza o quasi) delle due anime del partito, arriva a metà pomeriggio. Dopo che il Resto del Carlino aveva sentenziato quello che un po’ da diversi mesi a questa parte 7per24 aveva prefigurato come unico scenario plausibile o quasi. Il candidato sindaco del Pd alle prossime amministrative di giugno 2024 sarà scelto attraverso le primarie perché proprio non ci riesce a mettere d’accordo. Dopo il no definitivo di Alessio Mammi, il segretario provinciale Gazza (da noi dato come fortemente indiziato per fare il candidato), come ampiamente prevedibile, non è riuscito a convincere del tutto.
La nota biredatta probabilmente per prendere ulteriore tempo dopo che nemmeno i fitti conciliaboli alla Festa provinciale del Campovolo avevano fruttato alcunché, invece di fornire una secca smentita sembra quasi una mezza conferma della notizia del Carlino. Giornale che dava in lizza Lanfranco de Franco, anima schleiniana e movimentista con sguardo a sinistra e probabile tentativo di riprovare con le modalità con cui Lepore aveva vinto a Bologna, e la collega Annalisa Rabitti, teoricamente rappresentante dell’area cattodem delrian-castagnettiana. La quale recentemente con una nota dalle forti venature femministe sul caso Portanova, aveva come prefigurato la sua discesa in campo. Due nomi per le primarie entrambi assessori della giunta Vecchi.
La mezza smentita o mezza conferma sta nel fatto che Gazza e Mori dichiarino “al momento il Pd non ha deciso di convocare le primarie”, si badi bene, “al momento”. Le quali poi, se si faranno, saranno aperte anche a rappresentanti di altri partiti e liste del centrosinistra. Dicasi primarie però proprio per il fatto che sono competizioni aperte e chiunque o quasi si può presentare. Godendo naturalmente di buone credenziali. In questo senso se la potrebbe pure giocare l’outsider Stefania Bondavalli che, a giudicare almeno dall’impressionante quantità di nastri tagliati e presenze alle manifestazioni d’area, pare avere le idee piuttosto chiare e la volontà di non ritirarsi nell’ombra.
Non a caso la nota dei due dirigenti Pd si conclude dicendo che dalle consultazione fatte (1000 i coinvolti) “emergono una pluralità di indicazioni su potenziali candidati sindaco, una rosa ampia”.