Torna la questione portierato della Regione Toscana e torna da domani nella sua forma più aggressiva: sciopero ad oltranza, mobilitazione permanente e un presidio sotto la presidenza della Regione Toscana da effettuarsi nei prossimi giorni. Torna così a mordere la vecchia questione dei portieri della Regione, che da tempo si trova al centro di una laboriosa trattativa che vede impegnate Regione Toscana, la società vincitrice dell'appalto Eurosafety e le rappresentanze sindacali. Al centro della questione l'applicazione del contratto, che varia di gran lunga nella retribuzione oraria dei lavoratori a seconda che il contratto di riferimento applicato sia quello "multiservizi", come ritengono adeguato lavoratori e sindacati,, oppure sia quello applicato dai "proprietari dei fabbricati" vale a dire quello che riguarda i portieri presso stabili privati. La ragione della richiesta dei lavoratori, sostenuti dalle Rsa Cgil-Cisl-Usb, è che ai 63 dipendenti della Regione Toscana, da 24 anni, vengono richiesti ben altri servizi rispetto ai compiti previsti per i portieri di fabbricati privati. Quali, tanto per fare qualche sempio? Risponde Silvia Gabrielli, esponente dell'Usb fiorentina: "Da anni, i portieri della Regione svolgono compiti per cui servono qualifiche professionali elevate: fungono da autisti, per esempio, e da centralinisti. E, con tutto questo, il contratto proposto con l'aggiudicazione dell'appalto a Eurosafety è del tipo dei portieri presso edifici privati". Vale a dire, paga oraria netta di 4,98 euro all'ora per 195 ore mensili, come si legge sulla nota. Non solo: per i portieri di edifici privati sono previsti benefit che "compensano" almeno in parte la bassa "paga" oraria: ad esempio, come informa Usb, hanno l'alloggio gratuito e non pagano le bollette di luce e gas. Benefit di cui, inutile dirlo, non si vede neanche l'ombra per i dipendenti portieri della Regione.
Infine, nero su bianco: "Le RSA – Cgil-Cisl-Usb diffidano contestualmente la Regione Toscana a sostituire i lavoratori in sciopero con operatori di altre aziende esterne come – contrariamente a quanto prevede lo Statuto dei lavoratori – la Regione Toscana è solita fare".