Firenze – Pandemia da un lato, inflazione dall’altro, e una Firenze sempre più turistica. Tre dati che rendono sempre più appetibile il mercato immobiliare fiorentino, che infatti riparte con segnali positivi dopo l’estate, tant’è vero che l’ultimo trimestre si configura all’insegna di un nuovo aumento delle compravendite, con un forte interesse sia da parte di chi cerca una soluzione abitativa più funzionale sia da quanti invece si dicono pronti ad acquistare a fini di investimento. La scommessa sul mattone come bene rifugio, a valle dell’aumento dell’inflazione, regge nonostante la spinta al rialzo dei tassi di interesse operata dalla Banca Centrale Europea, destinata a riverberarsi anche sui mutui, meno convenienti di quanto lo siano stati per tutto il periodo in cui i tassi di interesse sono scesi ai minimi storici.
Primo motivo per il rinnovato interesse alla casa, la pandemia. “La crisi pandemica ha fatto capire a molte famiglie come disporre di una casa che garantisca una buona vivibilità, con spazi da dedicare anche eventualmente a postazioni di lavoro o verde a disposizione, sia essenziale. Questo ha fatto sì che in questo ultimo periodo – spiega Angelo Mirabelli dell’agenzia immobiliare ReMax Firenze – si sia assistito a una tendenza a orientarsi verso soluzioni con un maggior numero di metri quadri e quella stanza in più a cui magari si era rinunciato. Una tendenza che prosegue”. Tendenza che si aggancia al fatto che le quotazioni immobiliari sono rimaste “pressoché invariate e questo ha aiutato molto, come anche la possibilità di avvalersi di mutui a tassi davvero vantaggiosi. Da questo punto di vista adesso qualcosa potrebbe cambiare, perché il denaro costerà di più, ma i valori di mercato non sono cresciuti nonostante l’inflazione e ciò rende l’investimento immobiliare ancora molto appetibile”.
Mentre la spinta inflattiva è già di per sè storicamente un grosso incentivo all’investimento immobiliare, “A tenere alto il livello di interesse del comparto immobiliare c’è poi il fatto che Firenze sta riscoprendo una forte presenza turistica, che alimenta in modo consistente la ricerca di immobili nelle aree centrali e semicentrali da destinare a ricettività – dice Mirabelli – Soprattutto nel centro storico infatti è ormai difficile reperire immobili di qualità disponibili per normali contratti di affitto residenziali, che possono generare un rendimento medio fino all’8%, buono ma ovviamente al di sotto di quanto si può pensare di ricavare da una locazione turistica, anche se si tratta di un’attività stagionale. Un fenomeno che via via si sta estendendo anche ad altre zone semicentrali”.
Un occhio alla platea media di chi acquista casa a Firenze la dice lunga. Infatti, il mercato vede sostanzialmente due tipi di compratori, in primo luogo chi compra per prima casa, o per cambiare la tipologia dell’abitare, in particolare dopo la pandemia, cercando quindi di acquistare alloggi più grandi e con spazi verdi, come sottolineato dall’agenzia immobiliare. Con una particolarità: i prezzi delle case, in particolare area Unesco (ormai, confermano dagli uffici, sempre più campo esclusivo degli investitori con finalità di affitti brevi turistici) invitano i compratori a spostarsi nei comuni limitrofi, o addirittura anche più lontano, ricercando sempre servizi efficienti per gli spostamenti. A questo corrisponde invece la tendenza ad acquisti per investimento di un buon numero di soggetti che si inseriscono nel giro degli affitti brevi, che stanno colonizzando anche le aree semicentrali e, seguendo le direttrici della tramvia, giungono anche in qualche periferia (ad esempio, Novoli o l’area del Q4 verso Scandicci). In tutto ciò, l’acquisto residenziale, nel suo spostamento verso la cintura, non ha lo stesso andamento anche in riguardo di alcune originalità del mercato, storicamente assodate: l’area di ingresso al Chianti ad esempio, da Grassina all’Antella a Bagno a Ripoli a San Polo, è area fortemente qualificata con prezzi molto maggiori rispetto ad altre aree di cintura. Anche se ultimamente i prezzi tendono a salire anche verso il Mugello, servito dalla linea Faentina delle ferrovie.