Bagarre venerdì sera al convegno “Stati non allineati e sionismo. L’Italia fascista, la Germania nazionalsocialista e l’Unione Sovietica di fronte al movimento sionista”. Nonostante la pioggia oltre cento persone hanno affollato la sala convegni dell’hotel Astoria per ascoltare la relazione di Claudio Moffa, il docente dell’università di Teramo accusato di essere un negazionista dell’Olocausto. Ma a scaldare gli animi più che il professore sono stati il senatore Fernando Rossi (ex Pdci, ora Per il Bene Comune) e lo storico della Resistenza Antonio Zambonelli, protagonisti di un durissimo faccia a faccia sul numero di ebrei scomparsi nei lager nazisti.
Chi voleva vedere le scintille venerdì sera non è rimasto deluso. D’altronde le premesse c’erano tutte: il convegno è stato preceduto da 15 giorni di polemiche e scambi di accuse,c’era il timore di contestazioni e l’appuntamento ha rischiato di saltare fino all’ultimo. Venerdì sera lo schieramento di forze dell’ordine davanti all’Hotel Astoria era imponente (la sala è stata passata al setaccio dagli agenti), ma fortunatamente non è accaduto nulla di grave. Lo scontro, che è rimasto sul piano dialettico e nei confini della civiltà, è stato però durissimo.
Si è parlato di Medioriente, certo, e anche del movimento sionista. Nel corso del suo intervento il professor Moffa ha parlato del “corsaro” del petrolio Enrico Mattei (è coordinatore di un master a lui dedicato) e del presidente americano John Kennedy, entrambi morti in circostanze misteriose. Attraverso una serie di documenti, Moffa ha illustrato alcune ipotesi alternative sui due omicidi ancora irrisolti che porterebbero in Israele.
Tutto molto interessante, ma il tema su cui si concentravano le attese della platea era un altro: l’Olocausto. A dire il vero non è stato il professor Moffa a dare il via alla bagarre. Il docente si è limitato a citare un’intervista degli anni’60 del presidente egiziano Nasser raccolta da un quotidiano tedesco e tradotta dal Corriere della Sera: in quell’occasione il leader africano metteva in dubbio il fatto che gli ebrei morti nei campi di concentramento nazisti fossero veramente sei milioni.
La stessa cosa ha fatto il senatore Rossi: “In Europa – ha detto – non ci stavano nemmeno sei milioni di ebrei”. Parole che hanno provocato la reazione indignata dello storico Zambonelli, seduto tra il pubblico. Ne è nato uno scontro durissimo in una sala ammutolita. Anche Marco Costa, assessore del Prc a Busana (la cui partecipazone al convegno come moderatore ha scatenato il finimondo nel partito) è intervenuto sull’argomento rivendicando la “libertà di ricerca storica”. I problemi con il suo partito, c’è da scommetterci, non sono finiti qui.
Bilancio della serata? Buono secondo Andrea Giacobazzi, autore del saggio storico “L”Asse Roma – Berlino – Tel Aviv” e tra gli organizzatori del convegno: “Nonostante la pioggia la sala era piena – dice – e gli argomenti trattati hanno suscitato un interesse notevole, al di là delle differenze di posizione che si sono registrate”.