Brunilde e il mare: un’educazione sentimentale del dopoguerra

Firenze – Di questi tempi fanno bene al cuore le storie di coloro che come una nave robusta affrontano onde gigantesche, guardando sempre avanti. Vanno lette o ascoltate con amore e partecipazione perché tengono accese le scintille che rendono la vita degna di essere vissuta. Nonostante tutto.

Con amore e partecipazione Massimo Esposti giornalista di lungo corso, grande esperto di economia e comunicazione, ha scritto la storia di Brunilde, una ragazza che rappresenta una generazione di giovani sfiorati dalla sofferenza e dal dolore della guerra, che negli anni ’50 va alla ricerca del senso dell’esistenza con tutta l’ingenuità e l’entusiasmo che i tempi le consentivano.

La nave robusta  è il transatlantico Augustus, nuovissimo fiore all’occhiello della rinata (e allora tecnologicamente all’avanguardia) flotta commerciale italiana, sulla rotta Genova –  Sud America,  e lo è anche il mitico Conte Biancamano, che percorreva la rotta Genova – New York, a bordo dei quali ha lavorato come cameriera. Aveva imparato mestiere e lingue straniere a servizio prima, insieme alla madre, presso una famiglia di Parigi e, poi, da sola in una casa padronale inglese.

La conoscenza delle lingue è stato il suo passe-partout per girare il mondo. L’aveva convinta a studiarle un consiglio del padre: “Cara Brunilde, per poter pensare a un buon futuro devi conoscere almeno quattro lingue”. Due le aveva imparate in famiglia, madre tedesca, padre friulano cresciuto in Germania; il francese e l’inglese  sul campo nelle grandi capitali europee. C’era anche un’amica “di penna” a Berlino per esercitare quella dell’infanzia.

Con questo prezioso bagaglio e una mente aperta e disposta all’incontro con  persone e culture lontane, Brunilde progetta e realizza la sua avventurosa formazione sentimentale. Mondi particolari quelli dei passeggeri dei transatlantici, protagonisti di storie anche complicate, e mondi diversi, ma ricchi di sentimenti umani, quelli che il mestiere le fa incontrare a Dakar, Halifax, New York, Buenos Aires etc.

Così racconta storie come quella della donna che perde al gioco, vende i gioielli di nascosto e grida al ladro o la sorpresa di uno scambio di lettere con il sindaco di Dakar, al quale aveva espresso la sua solidarietà di fronte alla sofferenza del popolo senegalese colpito dagli effetti di una prolungata siccità.

Sullo sfondo le macerie fisiche e  morali lasciate dal conflitto mondiale che la toccano anche nei progetti di vita. Il suo primo fidanzato, Johannes, un ingegnere chimico tedesco conosciuto sull’aereo che la portava a Berlino, si rivela improvvisamente un impenitente nazista antisemita. Lei, figlia di un antinazista sfuggito alla Gestapo grazie al coraggio della madre, fugge da Venezia sconvolta.

Il lieto fine arriva grazie all’incontro con Pino, poi il matrimonio e l’apertura di una pensione in Liguria. “Era l’Italia che stava entrando nei mitici anni 60 e noi c’eravamo. La nostra base fu sempre la Liguria, con la forza in più di conoscere le lingue”. Il mare le aveva dato la bussola per orientarsi nell’esistenza: non avere timore delle grandi onde dell’atlantico se sei forte e tieni la barra diritta e “la vita è come un viaggio in nave, devi sapere anche anticipare i problemi”.

Oggi Brunilde è una signora di 80 anni preoccupata che i suoi racconti non interessino a nessuno. L’autore non le ha dato retta, li ha ascoltati per giorni e li ha scritti nella forma di romanzo autobiografico: “Mi ha portato a imbarcarmi su navi transoceaniche, fatto attraversare città europee o visitare lontane isole in un viaggio pazzesco iniziato negli anni 40”, racconta.

Massimo Esposti, che è uno dei pionieri del giornalismo multimediale italiano, non solo ha costruito un percorso fotografico che si alterna a quello della scrittura, fresca e piacevole e del tutto corrispondente all’idea che il lettore si fa del suo personaggio, ma ha anche realizzato un sito (www.biancamanobook.it) ricco di immagini, video e suoni. Per continuare a viaggiare con Brunilde.

Foto: Brunilde a Venezia

 

Massimo Esposti
Biancamano
Grafiche Ponzio – Editori in Pavia
pp. 82 € 13

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