B come Bologna e come Ballottaggio: alla fine ne resterà solo uno

Merola (Pd) sotto al 40%, se la vedrà al prossimo turno con la leghista Borgonzoni al 22%. Crolla l’affluenza
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Merola (foto homepage) al ballottaggio dopo aver perso 40mila voti. E’ questo il dato più vistoso delle elezioni a Bologna, che vedono il sindaco uscente ben lontano dal traguardo della vittoria al primo turno restando addirittura sotto il 40%. Si respira delusione in casa Pd, mentre gli inseguitori si scatenano: la candidata leghista Lucia Borgonzoni conquista il secondo posto e sopravanza il grillino Massimo Bugani di diverse lunghezze. Più distaccati il civico Manes Bernardini e il candidato di Coalizione civica Federico Martelloni, che ottengono comunque degli ottimi risultati. L’affluenza non riesce a superare il 60% (guarda) degli aventi diritto, anzi si ferma a 59,75. Un’emorragia di oltre dieci punti rispetto alle amministrative di cinque anni fa.

Merola: “Ora un referendum sulla città”. A notte fonda, il sindaco Virginio Merola ha rilasciato solo una dichiarazione: “Il quadro nazionale è stato problematico per tutto il centrosinistra e Bologna non ha fatto eccezione. Sapevamo che avremmo potuto affrontare il ballottaggio, quindi siamo pronti. Adesso non è semplicemente Merola contro Borgonzoni, è un referendum sull’idea di città che vogliamo. Noi proponiamo una città moderna, aperta, inclusiva  e ci rivolgiamo a tutti i bolognesi che vogliono questo tipo di città”.

BORGONZONI
BORGONZONI

Gelo Pd: “Ricevuto il messaggio”. I primi risultati sono stati accolti in maniera decisamente diversa tra le diverse fazioni. Al comitato di Merola è sceso il gelo, soprattutto per le prime proiezioni di La 7 che davano il sindado solo al 36%. Ma anche quel 40%, arrivato poco dopo, non avrebbe comunque potuto riaccendere l’entusiasmo. Francesco Errani, candidato Pd, commenta: “Se i dati dovessero essere questi è un brutto esito. I sondaggi erano molto diversi. I voti di Martelloni potrebbero aver fatto la differenza”. Più tardi, nel comitato elettorale, rimane solo lo staff, nessun dirigente. L’ex segretaria di Sel Egle Beltrami e alcuni sostenitori si “consolano” con una birretta. Tutti chiusi in via Rivani i dirigenti del Pd. Nessuno dichiara. A parte un comunicato a tarda notte: “Abbiamo ricevuto il messaggio che gli elettori ci hanno voluto rivolgere attraverso il voto e lavoreremo da subito per fare meglio. Sapevamo che avremmo potuto affrontare il ballottaggio, ci giocheremo i supplementari senza paura consapevoli di quanto sia importante continuare ad ascoltare i bolognesi per coglierne le reali necessità. Bologna – ha aggiunto il Pd provinciale rimandando ulteriori valutazioni ai dati definitivi – il 19 giugno deve decidere se è una città di sinistra o di destra, se siamo la città che guarda al futuro o che vuole chiudersi in se stessa”.

Euforia Lega. Nel comitato elettorale della Borgonzoni invece i militanti hanno esultato, eccome. E fin da subito qualcuno ha brindato al grido di “Ci vediamo al ballottaggio”. “Con questa affluenza spero nel ballottaggio – aveva detto a caldo la stessa Borgonzoni – c’è ancora molto da fare per riaffezionare i cittadini alla politica”. E anche Salvini ha espresso soddisfazione per il voto: “Un dato che mi riempie di orgoglio”.

(la Repubblica.it)

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