Unità della Sinistra, l’Associazione 11 Agosto si ritira

Una nota spiega la ragione della rinuncia
Tomaso Montanari

Firenze – Getta la spugna o così pare, l’Associazione 11 Agosto, leader Tomaso Montanari, che lamenta l’impossibilità, a conti fatti, di formare, sul programma da lei presentato, una linea unita della Sinistra. Perché? Per il silenzio di cui accusa i due interlocutori obbligati, ovvero, la lista di Spc-Potere al Popolo-Possibile, da un lato e M5S dall’altro. quanto a questi ultimi, l’unica battuta che abbiamo sentito da l coordinatore provinciale Andrea Quartini è stato un “no comment”.

Con un nutrito, complesso e ampio documento lanciato alla pubblica notorietà, l’Associazione 11 Agosto dunque punta i suoi strali sui Pentastellati, ma in particolare sul fronte “amico” delle sinistre. Che tuttavia, in più occasioni hanno dichiarato che avrebbero potuto ben confrontarsi, se magari il programma dell’Associazione fosse stato fornito prima agli eventuali alleati, in mo0do da potere intavolare un confronto.

Dal momento che non è stato possibile creare, secondo l’Associazione, quell’unità della sinistra per cui la stessa è nata, non ci sarà la lista alle prossime amministrative, in quanto non è stato soddisfatto il fine per cui è nata.

Il testo del documento dell’Associazione 11 Agosto.

“Siamo nati con un appello a sortirne insieme, e continueremo a lavorare – più di prima, e meglio di prima – per costruire quest’altra politica. Siamo nati con uno sguardo lungo, e la determinazione a un cammino capace di cambiare noi stessi e lo stato delle cose: è quello che faremo, convinti che l’unico modo di credere veramente nel 25 aprile è attuare il progetto della Costituzione. “Siamo nati con un appello a sortirne insieme, e continueremo a lavorare – più di prima, e meglio di prima – per costruire quest’altra politica. Siamo nati con uno sguardo lungo, e la determinazione a un cammino capace di cambiare noi stessi e lo stato delle cose: è quello che faremo, convinti che l’unico modo di credere veramente nel 25 aprile è attuare il progetto della Costituzione. 

Abbiamo lavorato perché questo vento nuovo iniziasse a soffiare fin dall’occasione preziosa delle prossime elezioni: ma alla fine e nonostante tutti i nostri sforzi non potrà essere così. Fin dall’inizio abbiamo detto che il nostro obiettivo era duplice: impedire che anche Firenze, come la maggior parte dei capoluoghi toscani, finisse nelle mani di questa destra di matrice fascista; e liberare Firenze da uno stato delle cose che la riduce a merce e la rende ogni giorno più diseguale e ingiusta.

Per riuscirci, abbiamo detto, ci voleva non una lista in più nell’arcipelago frazionato della sinistra, ma una coalizione larga. Una coalizione capace di superare la destra, tagliandola fuori e andando al ballottaggio con il Pd: è successo a Campi, non era impossibile. Avevamo un bellissimo progetto, e nomi autorevoli (e mai usciti sulla stampa) per la candidatura a sindaco, e per una squadra di governo da proporre agli altri soggetti della coalizione.

Per arrivare a farlo c’erano due condizioni: che il Movimento 5 Stelle prendesse atto che anche a Firenze il Pd non presenta alcun elemento di discontinuità rispetto alle politiche adottate dalle giunte Renzi e Nardella e si presenta sempre più come una odiosa macchina di gestione del potere; e che Firenze Città Aperta, Sinistra Progetto Comune, Firenze Democratica e possibilmente altre realtà accettassero di stare insieme, in coalizione.

Con Firenze Città Aperta si è registrata da subito una totale sintonia, ed anche con Firenze Democratica il dialogo è stato aperto e promettente, pur nelle differenze. Ma altre due forze fondamentali hanno sbarrato la strada alla realizzazione della coalizione.

Dopo una estenuante attesa, che ha consumato ormai il tempo di ogni possibile scelta diversa, il M5S sta ancora trattando per fare da stampella a un sistema di potere che più lontano dai suoi valori non potrebbe essere. Lo sta decidendo a Roma, con una scelta tatticista e indifferente a valori e democrazia, rovesciando le aspettative della stragrande maggioranza della sua base fiorentina. Una scelta suicida e incomprensibile: la scelta di chi, danneggiando se stesso, distrugge ogni possibilità di vero cambiamento.

E Sinistra Progetto Comune, dopo aver deciso di lanciare la candidatura di Dmitrij Palagi tre giorni prima della annunciata nascita di 11 agosto, ha sempre dimostrato diffidenza sulla possibile nascita della coalizione; si è rifiutata di firmare con 11 agosto un appello pubblico al Movimento 5 Stelle, ed infine, nel momento decisivo, pur affermando ampia sintonia con il progetto di città proposto da 11 agosto, si è rifiutata di confrontarsi sui programmi punto per punto per decidere se fosse o meno possibile stare in coalizione con Firenze Democratica di Cecilia Del Re, e con gli altri possibili soggetti coinvolti nella coalizione, adducendo che ormai “non vi era più tempo” per cercare una ampia convergenza. Ma il tempo, allora, c’era: ed è forte la delusione per una scelta a priori, miope e frazionista, che finisce col fare solo gli interessi delle tante forze politiche, compreso il Pd fiorentino, che si oppongono al vento del cambiamento e per le quali una opposizione di sinistra frazionata e dunque debole rappresenta la migliore garanzia di conservazione del potere.

Di fronte a questo scenario – che in ogni modo, per mesi, abbiamo inutilmente cercato di scongiurare – restava la scelta di presentare comunque una lista. Ma sarebbe un grave errore. Un conto è costruire una coalizione capace di escludere la destra dal ballottaggio e poi contendere la città al secondo turno, offrendo un’alternativa forte e credibile al sistema del Pd fiorentino; un altro conto è fare una lista che non unisca, ma addirittura spacchi ulteriormente il mondo della sinistra, finendo così nei fatti per avvantaggiare la destra.

Se avessimo deciso di correre da soli, niente ci avrebbe più distinto da chi per anni ha contribuito a frazionare la sinistra, a seminare rancore e divisioni tra coloro che invece dovrebbero imparare a correre uniti per un mondo migliore e più giusto, come è successo a Campi, come sta succedendo a Livorno, Empoli e nel Mugello. Avremmo anche noi partecipato all’odioso spettacolo che tanto ci ha nauseati e che allontana le persone dalla politica. Non siamo nati per questo.

Non sappiamo se Firenze sia per la prima volta davvero contendibile ma sappiamo bene che la candidatura di Eike Schmidt unisce la destra e l’estrema destra, conferendo a quella nera alleanza una patina (finta, ma utile) di credibilità; sappiamo anche che la vittoria di questa destra sarebbe un male ancora più grande del male rappresentato dalla continuità con questo scellerato Pd. Ci chiamiamo 11 agosto perché crediamo fortemente nella pregiudiziale antifascista: e mai vorremmo, neppure indirettamente, riportare forze di matrice fascista alla guida della città. Per questo non saremo presenti sulla scheda ma certamente non saremo fuori da questa campagna elettorale.

Siamo molto tristi per questo esito. Anche perché l’astensione rischia di essere altissima, ed è davvero difficile decidere cosa votare: ognuno dovrà fare i conti con la propria coscienza, e con la propria nausea.

Siamo tristi anche perché ci rendiamo conto di deludere le legittime attese di moltissimi. Questo progetto è nato da una spinta diffusa e dal tentativo di riconoscere e valorizzare il forte bisogno di convergenza e partecipazione “per cambiare rotta” che tante e tanti di voi hanno manifestato.  Vi ringraziamo per quello che ci state scrivendo, per la grandissima partecipazione ai tavoli di lavoro, per avere sempre riempito fino al colmo le sale delle iniziative dell’associazione; vogliamo dirvi che questo nostro percorso collettivo è appena iniziato!

E un’altra cosa vogliamo dirvi con forza: gli egoismi che stanno caratterizzando, anche a sinistra, questa tornata elettorale non dovranno più avere spazio in futuro: il passo indietro di oggi vuole essere il presupposto per molti passi in avanti verso un diverso modo di fare politica e buona amministrazione, che sappia unire e non dividere, che sappia costruire e non distruggere. Attraverso il sostegno di quanti fin qui ci hanno appoggiato e vogliono che passi forte e chiaro il desiderio di una politica diversa che metta da parte gli egoismi e le personalizzazioni, valorizzando piuttosto, senza ambiguità e contraddizioni, la voglia di unità e coesione a sostegno del cambiamento.

L’associazione 11 agosto va avanti, come abbiamo detto fin da gennaio, anzi rilancia il proprio impegno con maggiore vigore ed entusiasmo.

Ci vedremo presto tutti insieme, per parlare di tutto questo. E per presentare il nostro progetto di Firenze: sul quale misureremo candidature e percorsi: senza sconti per nessuno. È su questo progetto che faremo opposizione, sfidando giorno dopo giorno chi governerà Firenze.

Poi, il 20 maggio ci vedremo al Teatro Florida per ascoltare i Messaggi da Gaza, per una lettura corale che il drammaturgo Hossam al-Madhoun di Theatre for Everybody a Gaza, ormai sfollato a Rafah, invia ai suoi colleghi di tutta Europa.

E il 28 maggio discuteremo del fatale progetto di autonomia differenziata, intorno al libro di Francesco Pallante.

Lavoreremo insieme per ricostruire il tessuto sociale e politico di questa città. Ci siamo trovati a fare i conti con chiusure, aridità, e il dominio universale di un pensiero tattico dal fiato cortissimo e dallo sguardo miope. Tutto questo si può cambiare: ma ci vuole lavoro comune, e tempo. Bisogna costruire un pensiero nuovo, un modo nuovo di fare politica, un nuovo modo di abitare insieme lo spazio pubblico.

Ci aspetta ora il lavoro quotidiano di chi le cose vuole cambiarle davvero: noi ci siamo, e ci saremo. E siamo certi che quanto più forte sarà il sostegno che continueremo a ricevere, tanto più difficile sarà ignorare la nostra determinazione a cambiare lo stato delle cose.”.

Le reazioni. Da parte di Firenze Democratica, la formazione di Cecilia Del Re, poche parole: “Ringraziamo l’Associazione 11 agosto per il dialogo di queste settimane. La loro
nascita è stata importante per evidenziare ancora di più che c’era – e c’è – bisogno di una proposta alternativa in città basata sull’interesse pubblico, su una visione di città pubblica, e non su logiche di potere. Il loro lavoro non andrà comunque disperso neppure in questa tornata elettorale”.

Nota congiunta per Sinistra Progetto Comune-Potere al Popolo-Possibile . Rifondazione Comunista.

“In nessun modo vogliamo alimentare polemiche e divisioni. Bene concentrarsi sul bene della Città e non smettere di dialogare”. Ricostruisce la nota: “Il 16 settembre 2023 Sinistra Progetto Comune lanciava un appuntamento al Teatro L’Affratellamento, annunciato per il successivo 6 ottobre. Iniziava un percorso di restituzione e di tavoli partecipativi, passato per la Casa del Popolo ARCI di San Bartolo a Cintoia (13 novembre 2023) e il Nuovo Teatro Brillante ARCI Lippi (13 dicembre).

In tutti quei mesi abbiamo ribadito l’importanza di arrivare alla scadenza elettorale confermando un ruolo che la sinistra ha svolto in questi 15 anni, come reale opposizione a un Partito Democratico sovrapponibile al centrodestra su tanti temi (dall’aeroporto al modello di sviluppo per la città).

In Consiglio comunale abbiamo svolto una funzione che ha rafforzato l’esperienza da mettere a disposizione per il governo della Città.

In questi mesi c’è stato chi ha scelto di allearsi con il centrosinistra e noi abbiamo ribadito quanto affermato a settembre: alternatività alle politiche delle Giunte Renzi e Nardella.

A dicembre abbiamo incontrato il Movimento 5 Stelle che ci ha chiarito che per ragioni nazionali il dialogo con il Partito Democratico esisteva e doveva proseguire. Sulla stampa uscivano alcune indiscrezioni su un possibile impegno di Tomaso Montanari, riferimento importante locale e nazionale.

Il 15 gennaio 2024, ai Giardini di San Jacopino abbiamo provato a mettere a disposizione anche una candidatura a Sindaco, corrispondente al percorso dei mesi precedenti, senza porla come condizione, ma per tentare di favorire un dibattito cittadino sui temi, sui progetti di governo, da cui far conseguire ipotesi di coalizione.

La proposta di candidatura era stata anticipata a tutti i soggetti con cui ci siamo confrontati nel corso del 2023: anzi, garantiamo di aver evitato di proporla prima proprio per evitare divisioni, ma sulla stampa c’era confusione per la scelta di Sinistra Italiana di abbandonare il percorso di cui avevano fatto parte nel 2019.

Il 3 febbraio siamo tornate e tornati al Teatro l’Affratellamento, per esplicitare alcune proposte.

Ci limitiamo a riportare quanto è pubblico, trasparente e rintracciabile. Perché in questo momento c’è solo bisogno di rispettare punti di vista diversi ed è evidente che c’è una diversità di valutazione su quanto poter attendere il Movimento 5 Stelle e la possibilità di un percorso comune con Firenze Democratica a ridosso del voto. Abbiamo tanti anni di esperienza. Sappiamo che di ciò che è stato interessa poco a chi ogni giorno fatica ad arrivare a fine giornata con il proprio lavoro, o in modo precario tenta di concludere il suo percorso di studi.

Ci dispiace se le nostre posizioni non sono state comprese e hanno creato disorientamento, se non malessere. Ribadiamo che l’Associazione 11 Agosto nasce nel solco di culture politiche comuni e che in nessun modo viene meno la stima e il rispetto verso chi ha promosso questo percorso, che con piacere leggiamo rimarrà a disposizione per il territorio. Quindi continueremo a incontrarci nelle strade e anche in campagna elettorale. Il nostro impegno in queste ore è permettere alla sinistra di alternativa di essere presente sulla scheda elettorale, provando a comporre le liste nel modo più aperto possibile. Guardiamo avanti per allontanare nubi, con l’impegno a parlare della nostra Firenze e di come la si possa rendere migliore, rispettando posizioni e valutazioni diverse”.


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