Parigi – La Francia si è raccolta per commemorare le 130 vittime degli attentati che un anno fa fecero vivere a Parigi una notte di lutto e di terrore. Mentre gli inquirenti cercano di chiarire i punti oscuri dell’ondata di atti terroristici che hanno colpito varie zone della città, dallo Stade de France ai ristorantini del X e XI arrondissement, seminando panico in tutta la città, il Bataclan, il tempio della musica rock che era stato teatro di un sanguinoso attacco, ha di nuovo aperto le porte con un concerto di Sting. Per i proprietari del Bataclan, in cui sono stati uccisi dai jiadisti 90 persone, bisognava scacciare i fantasmi, rendendo il locale più luminoso di quello preattentato, e commemorare le vittime riportando la musica nella sala e riprendere il filo di una lunga storia interrotta brutalmente da tre terroristi jiadisti durante il concerto del gruppo Eagles of Death Metal.
“Bisogna prima di tutto ricordare, onorare chi ha perso la vita nell’attacco di un anno fa.Poi bisogna celebrare la vita e la musica che rappresenta questa storica sala», ha dichiarato il cantante britannico prima di iniziare, dopo un minuto di silenzio, il suo attesissimo concerto. Tra i 1500 spettatori che la sala può ospitare, erano stati invitati le vittime con i loro parenti. Molti, moltissimi quelli che sono rimasti fuori. Prima dell’inizio del concerto una gran folla si era radunata davanti al Bataclan nella speranza di poter partecipare allo storico evento. Tra gli esclusi anche Jesse Hughes, il chiarrista e cantante degli Eagles, ritenuta persona non gradita dal Bataclan per le sue dichiarazioni polemiche sull’attentato.
La commemorazione é poi proseguita oggi con la visita degli altri luoghi colpiti dagli attentati del presidente François Hollande e dalla sindaco di Parigi Anne Hidalgo. Proseguono intanto in tutta Europa le indagini per chiarire responsabilità e modalità degli attentati. L’organizzazione si é infatti rivelata nel corso di questi mesi assai più vasta di quanto non si fosse inizialmente immaginato. Al di la dei dieci kamikaze parigini, coinvolti negli attacchi del 13 novembre, sono stati identificati un’altra trentina di terroristi, implicati in azioni sia nella capitale francese che a Bruxelles.
Ultimamente poi gli inquirenti avrebbero identificato in Oussama Atar, alias Abou Ahmad, uno dei principali coodinatori di questa rete che si muove in tutta Europa con grande facilità. Della trentina dei terroristi identificati, tredici sono morti. Salah Abdel Saalam, l’unico superstite degli attentati parigini, è chiuso in un carcere parigino, ma non parla.
Intanto, con il concerto di Sting, si è voluto dare il segnale che la vita continua e che Parigi rimane la Ville Lumière sempre pronta alla festa.
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