Prato – Non accenna a diminuire a Prato la polemica sul taglio degli alberi di tiglio in via Firenze. Da una parte i cittadini e le associazioni ambientaliste, dall’altra l’amministrazione comunale convinta sostenitrice del progetto di riqualificazione urbana. Un braccio di ferro destinato a durare anche perché, secondo l’Osservatorio Ambientale di Prato, che aveva chiesto ad agosto senza successo la sospensione dell’abbattimento dei tigli, dalla relazione tecnica, i parametri o dati non sarebbero a favore della tutela ambientale.
Inoltre sempre l’Osservatorio avrebbe fatto presente all‘amministrazione comunale che la Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ambientale sottoscritta dal Comune di Prato nel 2019 contrasta sia con questo progetto che prevede la sostituzione di tigli, alberi ad alto fusto e grande chioma con piante di minore altezza e chioma ridotta ma,anche con la volontà di combattere l’incremento di anidride carbonica che è l’obiettivo della Dichiarazione.
Ciononostante un numero importante di piante di alto fusto,47 per esattezza,sono state tolte di mezzo per far posto a marciapiedi più ampi nell’ambito di quella riqualificazione urbana già avviata dalla precedente amministrazione su una arteria tra le più importanti della città. In viale Montegrappa,nel 2019, infatti, furono abbattuti tigli secolari, non senza appelli, proteste da parte di cittadini e associazioni ambientaliste,peraltro inascoltate. E dunque non poteva passare inosservata, all’indomani da quello che già è stato soprannominato in città l’ennesimo “albericidio”, la proposta del neo assessore alla Transazione Ecologica Marco Biagioni,(assente durante l’operazione di taglio delle piante in via Firenze), di una “Consulta del Verde“, che avrà come compito quello di valutare idee e progetti a tutela del verde urbano, aperto non solo ai cittadini ma anche ad esperti e professionisti. Inoltre la novità introdotta dall’assessore è che ogni futuro progetto riguardo il verde porterà la doppia firma non solo della assessorato alla Transizione Ecologica ma anche quella delle Opere Pubbliche che attualmente fa capo al dem Marco Sapia.
“Avviamo subito un percorso per creare una realtà che collabori fattivamente alla definizione dei progetti che via via dovremo realizzare, – cosí Biagioni -, Sarà composta da esperti che possano dare evidenza scientifica alle nostre politiche, da ordini professionali e dalle associazioni del territorio che hanno nel loro Dna l’ambiente e la sua difesa. Ho letto con grande piacere che Legambiente propone un tavolo condiviso. La Consulta del verde è molto di più e spero vivamente che Legambiente ne voglia fare parte perché le sue idee e proposte messe sul piatto per le elezioni amministrative dello scorso giugno, sono state interamente recepite nel nostro programma elettorale”.
Un’idea, quella della Consulta,che però stando ai ben informati, non scalderebbe i cuori perché, anzitutto avvertita come una sorta di risarcimento postumo alla cittadinanza ed alle realtà ambientaliste, dato che i tigli sono già stati abbattuti, e poi perché le precedenti esperienze politiche sviluppate su tavoli tematici aperti alle questioni che interessano i cittadini, si sono risolti in tempi successivi in pochi e sporadici incontri senza nulla di fatto. Sulla salvaguardia ambientale di Prato tema caro anche all’opposizione, Claudiu Stanasel capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, ha ,invece , depositato una mozione sull’inserimento del Garante del Verde nel Comune di Prato. Una figura che, stando a quanto si evince dal comunicato , avrebbe la finalità di tutelare e valorizzare il verde urbano coinvolgendo la comunità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita sensibilizzando i cittadini sull’ importanza dell’educazione ambientale. Da segnalare infine che a Prato anni fa accadde la stessa cosa lungo via Roma e quella volta toccò ai pini che da oltre un secolo ombreggiavano la strada che porta verso Poggio a Caiano.
Tra il 2008 e il 2024 in città sono stati abbattuti circa 250 alberi tra tigli e pini a cui vanno aggiunti i 15 tagliati per errore in via Goldoni per un totale di 265 piante più o meno. E a Prato allo stato attuale su 32mila piante 376 sono osservate speciali e,secondo gli esperti, dovrebbero essere messe in sicurezza o laddove non fosse possibile il recupero, il loro abbattimento entro il mese di settembre.
In foto un tratto di via Firenze con i tigli abbattuti