Suggestioni d’estate nell’album Conchiglie di Beca

Viareggio –  Premetto che musicalmente (e mentalmente) sono rimasto incollato al british pop che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 snobbava Londra, e da Liverpool aveva portato la sua capitale a Manchester, scalando le classifiche e imponendosi nella cultura della mia generazione, in cerca di una sua identità che tardava ad arrivare. Allora mi sono accostato e incollato all’indie, alle sue iconiche band. Tuttavia, ammetto che ogni tanto mi capita di svegliarmi dallo stato di ibernazione per scoprire che intorno c’è del sound interessante.

In un dialogo di un film di culto di Lawrence Kasdan del 1983 (The Big Chill) alla domanda rivolta al proprietario di casa se avesse “nessuna altra musica, che so… di questo secolo?”, il protagonista rispondeva: “Non esiste altra musica… non a casa mia”. E l’altro incalzava: “C’è stato un mare di musi

Beh, in effetti, se posso umilmente permettermi, quella dell’album “Conchiglie” (per l’etichetta La Rue Music Records) di Edoardo Becattini, in arte Beca, non è davvero niente male. Cantautore viareggino dalle sfumature poliedriche. Figura emergente del panorama musicale. Giovane e geniale artista dell’indie nostrano. Parte con il piede giusto il singolo “Caffè”, brano che merita di essere ascoltato e destinato a diventare una hit di successo. Ti prende la strofa “In questa vita dove dai?”. Aggancia trasportandoti in alto magicamente. Elegantissimo il pezzo “Reagire”. Emoziona “Shelley”. Romantica “Tu lo sai”.

Ispirata “Ricordo”. Beca racconta storie che hanno il sapore di sale, per dirla alla Gino Paoli. Melodie “cool”, che fanno tendenza. Sprigiona belle sensazioni. Nella voce spiccano venature di Niccolò Fabi e contaminazioni di Samuel (Subsonica), con un fondo di Iggy Pop (quello di I wanna be your dog tanto per capirci), e le pulsazioni che scivolano dolcemente verso Dimartino (e un po’ Colapesce).

Comunque, ho ritrovato anche il brio di Laila Al Habash, adorabile. Paragoni a parte Beca ha una sua unicità e piacevolezza che si integra perfettamente con i testi scritti e musicati da lui, indubbio valore aggiunto del “disco” disponibile in streaming on demand su Spotify. Ritmo e poesia stilisticamente ben orchestrati. “È l’estate che dice non te ne andare”. Tratto da “Aurora”, canzone assolutamente orecchiabile, una vera e propria chicca, con tutte le carte in regola per essere, chissà, il tormentone nelle lunghe notti della Versilia.

Nella foto Edoardo Becattini, in arte Beca

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