Firenze – Una rosa, bianca, su una lapide fredda. Fredda ma sempre rovente, di passione, rabbia, tristezza, quella della strage dei Georgofili. Ma oggi, quella rosa su quella lapide, appoggiatavi dal primo cittadino di Firenze, è come una tiepida carezza. Perché oggi il sindaco di una delle città più colpite al cuore dalla mafia, il sindaco di Firenze, ha potuto portare un plauso, oltre che il dolore. “L’arresto di Messina Denaro è una grande notizia per il Paese e una risposta importante dello Stato alle attese di tante famiglie di vittime di mafia, a partire da quelle legate alla strage dei Georgofili di cui quest’anno ricorrono i trent’anni. Grazie a Forze dell’Ordine e autorità giudiziarie”.
Continua Nardella: “L’arresto di Messina Denaro ci riporta con la mente a quel 27 maggio del 1993. Alle 1:04 una bomba squarciò il cuore di Firenze con la strage dei Georgofili: la mafia colpì la nostra città. Oggi, a 30 anni da quel giorno, finalmente c’è giustizia. Dario, Angela, Fabrizio, Nadia, Caterina: il vostro ricordo è più vivo che mai”.
Insieme al sindaco, Cristina Giachi e il parlamentare Federico Gianassi, oltre a Massimo Vincenzini, presidente dell’Accademia dei Georgofili.