Firenze – Oggi, 28 aprile, si celebra la Giornata internazionale della salute e sicurezza sul lavoro. Giornata di festa dunque, purtroppo funestata dalla strage continua che si sta verificando in Italia.
Una vera e propria emergenza, come sottolinea la CGIL Inca in una nota a firma di Giancarla Casini (segreteria Cgil Firenze) ed Emilio Fabbri (Inca Cgil Firenze).
I dati degli infortuni mortali sono tristemente noti. A febbraio 2024, come si legge nella nota, i morti sul lavoro in Italia sono già 119, il 19% in più rispetto lo stesso periodo 2023. Mentre gli infortuni sul lavoro nel 2023 hanno riguardato 585.000 lavoratori e lavoratrici.
“In questo paese, però, stanno aumentando in modo preoccupante anche i dati che riguardano le malattie professionali, di lavoro ci si può ammalare, anche se sappiamo che quelle denunciate sono poco rispetto a quelle reali – denunciano Casini e Fabbri – a livello nazionale le malattie professionali denunciate negli anni sono state: nei primi mesi del 2024 del 30,7% in più rispetto al 2023, dell’88,7% in più rispetto al 2022 e del 102,1% in più sul 2021″.
La tendenza non risparmia Firenze.
“Anche nel nostro territorio fiorentino il trend sta aumentando, così come crescono le pratiche che che ci vengono richieste: si stima un 25/30% in più rispetto allo scorso anno, in linea con i dati Nazionali.
Questi dati ci devono preoccupare, ma allo stesso tempo dobbiamo sfatare il mito che denunciare comporti un rischio per il proprio posto di lavoro.
E’ un dovere delle Aziende fare della sicurezza uno dei propri punti di forza, oltre che garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori: in questo l’Inail è un alleato e non un nemico”.
La possibilità di intervenire esiste.
“E’ possibile intervenire su: ritmi ed organizzazione del lavoro, ripetitività dei movimenti, esposizione ad agenti nocivi che possono provocare una patologia riconducibile all’attività lavorativa e all’ambiente di lavoro. Cgil e Patronato Inca possono offrire gratuitamente una prima consulenza medico legale per capire se le patologie riscontrate possono avere origine lavorative”.
Conclude la nota: “Prendersi cura di sé passa anche e soprattutto dalla consapevolezza di dove origina il proprio malessere, le forze che dobbiamo attivare sono ancora molte ma l’obiettivo di tutti dovrebbe essere quello di celebrare il prossimo 28 aprile con “Zero morti sul Lavoro” e “Zero Malattie Professionali”.