Sono solo ipotesi, quelle al momento fatte sulla rimozione del relitto della Concordia naufragata all'Isola del Giglio il 13 gennaio e riportate dai giornali, poichè la gara di appalto per aggiudicare al miglior progetto è ancora aperta. La presentazione dei progetti, come ben sa il Comune dell'Isola del Giglio, si è chiusa il 3 marzo (giorno in cui si èanche tenuta l'udienza per l'esame probatorio della scatola nera), e "le buste (dei progetti pervenuti) sono ancora da aprire" o quasi. Certo sono ipotesi un po' più tecniche di quelle che si erano ipotizzate prima dell'inizio della gara. Come quella di usare milioni di palline di polistirene riempite d’aria e piazzate all’interno della nave per farla riemergere, una soluzione provata in Kuwait e Islanda, ma le palline si possono disperdere in acqua e quindi aumentano l'inquinamento del mare, dato che sono difficilmente recuperabili.
L'ipotesi che il relitto della Costa Concordia venga fatta a pezzi, affettata in tronconi da 200-300 tonnellate, con i detriti raggruppati da magneti di tre metri di diametro, come sostiene Mike Lacey, segretario dell’International Salvage Union, l’associazione delle società di recupero, è quella che, va ricordato, la Costa Crociere, il suo presidente Pierluigi Foschi, ha escluso fin dall’inizio. Enorme l'impatto ambientale di un cantiere a cielo aperto, in mare, all’isola del Giglio. Una ipotesi che il sindaco Sergio Ortelli, definisce: «Un attentato all’ambiente.
Dieci le ditte interpellate per la gara, le più accreditate al mondo, in grado di eseguire l’operazione nel minor tempo possibile, garantendo la massima sicurezza e il minor impatto: Smit Salvage BV, Svitzer Salvage BV, Mammoet Salvage BV, Titan Salvage, Resolve Marine Group Inc., T&T Marine Salvage Inc., Donjon Marine Inc., Tito Neri S.r.l., Fukada Salvage & Marine Works Co. Ltd., The Nippon Salvage Co Ltd.
Il 3 marzo sono scaduti i termini per la presentazione dei piani operativi. Al termine del 3 marzo hanno risposto otto società e nell’abituale incontro settimanale con gli abitanti del Giglio, domani 9 marzo, il responsabile della Protezione Civile, Franco Gabrielli, commissario delegato per l’emergenza del Giglio, potrà anticipare a grandi linee le soluzioni proposte.
Vanno ricordati tutti i principi portanti della gara indetta dalla Costa Crociere per la rimozione del relitto: recupero delle salme dei dispersi (sono sette i corpi non ancora recuperati), dovute come "dovere morale" ai familiari, la tutela dell’ambiente e del mare dell'Isola, la tutela delle attività socio-economiche dell’Isola.
Insomma una clausola fondamentale della gara indetta da Costa più di un mese fa, è quella di un’offerta che garantisca la salvaguardia ambientale. Il che, come sottolinea Max Iguera, responsabile dei salvataggi di Cambiaso e Risso Service, gruppo di servizi marittimi rappresentante in Italia della Smit Salvage, che insieme alla Neri di Livorno sta completando il complicato defueling della Concordia, esclude l’invasiva operazione di sezionamento.
La scelta del progetto e quindi l'aggiudicazione della gara avverrà entro la fine del mese. Sarà un Comitato tecnico di gara, composto da rappresentanti di Costa Crociere, Carnival Corporation & plc, Fincantieri, Rina ed esperti del settore, che stanno attualmente valutando le proposte pervenute, insieme al Comitato Scientifico delle Protezione Civile, a scegliere il progetto più idoneo rispetto ai principi irrinunciabili della gara. Poi si procederà ai lavori e alle operazioni di rimozone, che potrebbero richiedere dai 6 mesi a un anno e mezzo di tempo, e che ovviamente saranno successivi al completamento, in corso, del defueling.
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