Il testo della rappresentazione, adattamento della novella di Luigi Pirandello del 1910, Leonora, addio!, contenuta nella raccolta Novelle per un anno, è considerata la terza parte della trilogia che il drammaturgo siciliano dedicò al "teatro nel teatro", preceduta da Sei personaggi in cerca d'autore e Ciascuno a suo modo. Come spiegava Pirandello stesso: "nel primo il conflitto è tra i Personaggi e gli Attori e il Direttore – Capocomico, nel secondo, tra gli Spettatori e l'Autore e gli Attori; nel terzo tra gli Attori divenuti Personaggi e il loro Regista". In Questa sera si recita a soggetto, infatti, si indaga la figura del regista, allora innovativa nel panorama teatrale (non dimentichiamoci che il regista è un'"invenzione" tardo ottocentesca: prima faceva tutto il capocomico), o meglio si indaga il suo dispotismo e i rapporti che intercorrono tra lui e gli attori.
Nella commedia, il regista Hinkfùss, tirannico demiurgo, pretende che i suoi attori recitino "a soggetto", cioè del tutto privi di un copione precedentemente imparato a memoria e spezzettando il racconto in precisi quadri e scene di gusto spettacolare e formale. Il tutto, però, a scapito dell'intensità dei sentimenti rappresentati nella commedia, che riguarda invece una passione forte ed intensa come la gelosia. Gli attori si ribelleranno, riuscendo a cacciare dal teatro il regista, sinistro precursore, col suo dispotismo, dei figuri che verranno (non dimentichiamoci che l'opera è scritta tra il 1928-29).
In scena alla Pergola, una compagnia di attori che rimanda ai primi tempi gloriosi della Commedia dell'Arte, ai tempi cioè dei Fiorillo, degli Andreini, quando intere famiglie, passandosi il testimone da padre a figlio, vivevano per generazioni sulla scena. Insieme sul palcoscenico troviamo infatti Mariano Rigillo (acclamatissimo nella parte di Sampognetta e che era stato invece il Dottor Hinkfùss nell'edizione diretta da Patroni Griffi nel 1987), il figlio Ruben, ora nel ruolo che fu del padre, Anna Teresa Rossini (compagna di Rigillo), nel ruolo della madre e sua figlia, Silvia Siravo. Non è finita qui: il regista, Ferdinando Ceriani, è il compagno della chanteuse, Carla Ferraro, infine Beatrice è la figlia del produttore Rosario Coppolino.
Nel testo metateatrale che è Questa sera si recita a soggetto, giustamente definito da Mariano Regillo, "un prisma, con tante facce", c'è spazio per il musical, il cabaret, il dramma (nel terzo atto l'autore riesce a farci commuovere con una delle più tragiche scene di teatro, anche se l'artificio teatrale viene preparato sotto i nostri occhi), e tutte le varie tipologie teatrali. In questa commedia "dei conflitti", dove all'autore si sostituisce prima l'egemonia del regista, poi quella degli attori, tutto è chiamato a partecipare alla creazione della rappresentazione, in un trionfo di arte scenica che vede protagonisti non soltanto gli interpreti della storia, ma anche le luci, il sipario (Pirandello, nelle sue didascalie, lo fa alzare e calare ad ogni scena), finanche lo stesso pubblico. In certi momenti (spassosissimi, tra l'altro), il pubblico in sala è infatti coinvolto in prima persona a prendere parte alla rappresentazione.
Non possiamo allora far altro che concordare con Pirandello che, dopo che aveva assistito alla prima tedesca di Questa sera si recita a soggetto, a proposito della rappresentazione aveva esclamato entusiasta: "Tutto il teatro recita!".
Questa sera si recita a soggetto
di Luigi Pirandello
con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini
regia
Ferdinando Ceriani
Al Teatro della Pergola fino a Domenica 20 gennaio
Spettacoli ore 20.45 – domenica ore 15.45
Informazioni: http://www.fondazioneteatrodellapergola.it/