Il prossimo segretario del Pd cittadino? Un renziano e “possibilmente giovane, con esperienza, che abbia la voglia di fare qualcosa di nuovo”.
L’identikit – senza fare nomi – lo traccia la consigliera comunale dem Maura Manghi, in vista dell’elezione del numero uno del partito in città. Che l’area legata a Renzi potrebbe pescare tra il gruppo di giovani cresciuti nella scuola politica renziana di Campo Samarotto. In questi giorni, il nome più gettonato è quello di Luca Cattani, ex consigliere dem in sala del Tricolore, attuale capo di gabinetto del presidente della Provincia Giammaria Manghi.
Una figura sulla quale potrebbe convergere senza problemi l’area Orlando. “Ho un nome in mente – si limita a dire la consigliera Manghi – ma è una scelta che dovremo fare in assemblea cittadina insieme a tutte le componenti del partito perché non deve essere una soluzione imposta”.
Consigliera Manghi dopo l’accordo unitario su Costa, c’è da aspettarsi un’intesa anche sul nome del nuovo segretario cittadino del Pd?
Certamente. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo unitario. La citta è stata per alcuni mesi senza il segretario cittadino, senza i segretari di una buona fetta dei circoli per alterne vicende, non solo per passaggi a Mdp. La ricostruzione del Pd cittadino riteniamo che debba avvenire con l’aiuto di tutti. Vorremmo una segreteria più inclusiva possibile.
Il gossip politico degli ultimi mesi assegna, secondo l’accordo tra le aree del partito, la segreteria provinciale all’area Orlando e quella cittadina ai renziani. Che cosa c’è di vero?
Ci può anche essere qualcosa di vero, nel senso di mantenere degli equilibri perché non ci siano aree del partito escluse da quelle che sono le scelte politiche sulla città. Se ci sono state scelte politiche unitarie a livello provinciale, devono essere unitarie anche le scelte a livello cittadino.
Tra i papabili per la carica di segretario cittadino si fa anche il suo nome. Corre?
E’ un nome che nessuno ha mai fatto, almeno ufficialmente. Il mio tempo è molto ristretto fintanto che rivestirò la posizione di presidente del Consiglio notarile di Reggio. Sarebbe inconciliabile perché riteniamo che la città abbia bisogno di un’attenzione particolare. Di un segretario che abbia la disponibilità di tempo, possibilmente giovane, con esperienza, che abbia anche la voglia di fare qualcosa di nuovo.
Un segretario giovane anagraficamente parlando?
Anche. Credo che il partito di Reggio città abbia la necessità di costruire una nuova classe dirigente, dando fiducia e ruoli a persone che hanno capacità.
Il suo assomiglia tanto a un identikit. Guardate al gruppo di Campo Samarotto?
Ho un nome in mente, ma è una scelta che dovremo fare in assemblea cittadina insieme a tutte le componenti del partito perché non deve essere una soluzione imposta.
In città, più che altrove, il Pd ha risentito della scissione. Esponenti di primo piano se ne sono andati in Mdp: il segretario cittadino, un assessore, due consiglieri comunali…La tenuta del partito è a rischio?
Non vedo questo rischio. Il problema è che il partito deve rilanciare la sua struttura organizzativa. Uno dei compiti del segretario della nuova assemblea cittadina, che è già stata nominata ma che si deve ancora riunire, speriamo a breve, dovrà essere quello di dar vita a una riforma del modulo organizzativo. Mi riferisco all’importanza di avere anche circoli tematici, settoriali, modalità d’aggregazione trasversali.
A proposito di tematiche, i comitati di cittadini a Reggio, negli ultimi mesi, si sono ritrovati sul problema sicurezza. E tra una parte di loro e l’Amministrazione si è consumato uno strappo. C’è da ricucire?
Io non parlerei di ricucire, quanto di costruire un ponte. Con i comitati e con le altre associazioni bisogna dialogare, non solo sulla sicurezza. E’ chiaro che l’Amministrazione dev’essere libera di fare scelte diverse. Non è che se si ascolta i comitati bisogna fare tutto quello che chiedono, se lo si ritiene sbagliato.
Come vede i rapporti con Mdp in vista del 2019?
Sia a livello nazionale che comunale credo che si possano recuperare posizioni comuni. Non credo che ci sia l’abisso che alcuni sottolineano, però bisogna essere entrambi su questa posizione. Mdp non deve prendere posizioni pregiudizialmente anti Pd. E il Partito democratico deve fare altrettanto. Credo ci sia la possibilità di un dialogo anche a livello amministrativo ma bisogna essere in due.
Mdp ha già ha anticipato alcuni punti programmatici, uno è quello di riportare il controllo sul territorio di alcuni servizi pubblici fondamentali…
Attenzione: è vero che i servizi devono restare vicino ai cittadini ma è anche vero che non dobbiamo tornare alle gestioni, in alcuni casi fallimentari, dei servizi pubblici completamente gestiti dalle Amministrazioni. Il Comune non è un imprenditore. Un’iniezione di ragionevolezza va messa.
Il sindaco Vecchi ha chiesto, per ricandidarsi, un partito forte…
E’ giusto. Vecchi deve avere un partito forte che lo appoggi e gli dia gli elementi per governare.