Romanzo di Irène Némirovsky
Editore Adelphi, Collana Piccola Biblioteca
“Antoinette accennò un sorriso con uno sforzo fiacco e penoso che le trasformava dolorosamente il viso.
A volte odiava gli adulti al punto che avrebbe voluto ucciderli, sfigurarli, oppure gridare: << Mi avete scocciato!>> battendo i piedi; ma fin dalla più tenera infanzia aveva paura dei genitori”
Capolavoro scritto nel 1928, descrive in modo profondo la società ipocrita ed artefatta di chi è diventato ricco.
Antoinette, la protagonista del romanzo é la figlia dei Kampf.
Riceve l’educazione che si conviene ad una ragazza di buona famiglia seguendo lezioni private.
Non é amata né rispettata dai genitori.
In particolare l’odio reciproco tra madre e figlia genera in lei un forte sentimento di vendetta.
Sarà la signora Kampf ad organizzare un ballo.
Invita 200 persone: tutte le conoscenze più ricche per ostentare il proprio benessere. Proprio per questo tutto dovrà essere perfetto.
Ad Antoinette é proibito partecipare (non é degna di un tale evento) e sarà messa a dormire nel ripostiglio. Incaricata però di spedire gli inviti, non lo farà mandando all’aria il ricevimento.
Nessuno arriva. I coniugi Kampf iniziano a litigare. I saloni imbanditi rimangono deserti ed Antoinette ottiene quello che vuole.
“Il ballo” é un breve scritto, intenso ed essenziale, di cattiveria esemplare. Eccellente analisi dell’odio tra madre e figlia, rappresenta due figure negative che si riflettono: la giovinezza ormai spenta della madre ( e per questo gelosa della figlia) e la sua vecchiaia che un giorno ricadrà su Antoinette.