
Volano parole di fuoco all’indirizzo dei colleghi della Cisl che avevano tuonato contro l’accordo sindacale alla Landi Renzi (firmato da Cgil), che prevede 89 esuberi, ma su base volontaria, con incentivi all’esodo, scivolo fino al 2018, l’aiuto dell’azienda sui contributi mancanti e sul percorso di ricollocamento. Dal sindacato di via Roma quelli della Cgil non la mandano a dire. I lavoratori si presentano con la felpa d’appartenenza e rispondono così a quelli della Fim-Cisl: “sono disonesti intellettualmente, irresponsabili, mai presenti ai tavoli e desiderosi solo di un po’ di visibilità strumentale”.
A favore della Cgil c’è anche l’esito dell’assemblea dei lavoratori della Landi; che hanno votato l’accordo praticamente all’unanimità. La situazione in azienda resta comunque difficile; gli ultimi bilanci hanno pesantemente risentito della crisi e del crollo della quotazione del petrolio. Per cui, per ripartire, si taglieranno tra Reggio e Cavriago 89 posti di lavoro.