La promessa di Fabio

Dopo la maturità scientifica era andato a vivere a Bologna per frequentare il Dams e qui aveva scoperto un lato di sé che non conosceva: la voglia di libertà e di trasgressione. Lavorava anche in discoteca e si divertiva, senza usare alcol e droga, ma il sesso nei rapporti occasionali era diventato una specie di dipendenza. Poi i provini a Roma, le audizioni superate al Teatro Sistina e la decisione di perfezionarsi come attore. Nel 1998 l’esame di ammissione all’Accademia di Arte Drammatica, con esito positivo, ma due giorni dopo quella comunicazione, un’altra lettera fu una doccia fredda.
Carcinoma alla tiroide, Fabio non poteva e non voleva crederci. Su consiglio di un amico medico aveva fatto accertamenti per un gonfiore al collo: lo specialista aveva escluso potesse trattarsi di una infiammazione, ma quel risultato era inacettabile. Fabio era impegnato a teatro, stava recitando in “Lettere alla fidanzata” di Fernando Pessoa e decise di continuare come se niente fosse. Per sette mesi non disse niente alla sua famiglia, né alla sua ragazza. Da poco aveva scoperto l’amore e non voleva perderlo. Ma a Maggio la situazione era diventata insostenibile ed era impossibile nascondere ancora la verità: Fabio era dimagrito, a volte non riusciva a parlare, era sempre più debole. Da allora la malattia va e viene, Fabio ha affrontato diverse volte la radioiodio terapia e forse dovrà farlo di nuovo in primavera. E’ spesso a Pisa per i controlli: ha piena fiducia nel Professor Pinchera, che lo ha operato e da cui è in cura. Ma la sua vita oggi ha un altro respiro: lo racconta nel suo ultimo libro: “A braccia aperte fra le nuvole”, edito da Piemme.
Fabio non si è mai sentito sfortunato e attraverso questa vicenda ha trovato il senso di quello che cercava, guardandosi dentro attraverso la fede, racconta. E’ stato un percorso graduale: cresciuto in una famiglia molto credente, la sua era una adesione di facciata, ogni tanto andava a messa per far contenti i genitori. Poi la sua ragazza gli ha insegnato a pregare, insieme sono stati a Fatima, quasi per caso, durante un viaggio in Portogallo e la sua vita ha preso un’altra direzione. Ha sentito il bisogno di avvicinarsi al Mistero della Croce, chiedendo a Dio di insegnargli a offrire la sua sofferenza. Nel 2005 quella storia d’amore è finita, ma Fabio è grato per questo incontro e porta nel cuore le esperienze condivise. Nel 2008 la morte del padre investito da un ragazzo ubriaco e l’incontro con la Comunità Nuovi Orizzonti. Oggi Fabio vive in un centro della comunità, desidera sposarsi e nel frattempo scrive, tiene corsi di teatro, si occupa di relazioni esterne. Il giorno di Pentecoste farà promessa di obbedienza, povertà, castità e gioia, da laico. E’ una decisione che ha preso quest’estate a Medjugorie. Per le sue condizioni fisiche salire sulla collina delle apparizioni non è stato facile, ma lì si è sentito un uomo libero, lì, nonostante la malattia, ha sentito che tutte le catene della sua vita si erano spezzate.
 

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