La tanta attesa decisione della Corte costituzionale sull’Italicum, la legge elettorale voluta dal Governo Renzi, è arrivata ed è destinata a incidere sul futuro dell’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni perché subito dopo il verdetto della Consulta, a livello nazionale, è partito da 5 Stelle, Lega Nord e parte del Pd il pressing per votare subito.
La decisione porta, infatti, a una legge immediatamente applicabile. Vale a dire che, per assurdo, si potrebbe andare al voto anche domani. Pure da Reggio Emilia si leva, pur con qualche distinguo, la richiesta di andare alle urne in tempi rapidi. “Al voto subito”, commenta lapidaria da Strasburgo, al Consiglio d’Europa, la deputata del 5 Stelle Maria Edera Spadoni. “Lo abbiamo sempre detto – ricorda -. Togliamo quello che può essere illegittimo e anticostituzionale per la Consulta e poi andiamo al voto”.
Allo stato delle cose Camera e Senato hanno due sistemi elettorali differenti, una questione posta dal Capo dello Stato Sergio Mattarella che ha invitato a fare una legge omogenea per i due rami del Parlamento. Un aspetto che agita il Partito Democratico dove una parte vorrebbe andare subito al voto e un’altra, più vicina al Colle, è più cauta. “Ora si dovranno valutare i passaggi politici successivi.
La consulta ha dato il suo parere, ha dato un parere d’immediata applicabilità – commenta da Montecitorio la deputata dem reggiana Vanna Iori -. Resta aperto il tema dell’armonizzazione con la legge elettorale del Senato. Ci sono aspetti che hanno completamente modificato l’impianto originario dell’Italicum. Con il no al referendum i cittadini ci hanno chiesto di andare al voto. Sui tempi, però, non sarei precipitosa perché c’è da portare a termine leggi ferme al Senato come la riforma del processo penale”.
Ci potrebbero volere alcune settimane, dopodiché, stima la parlamentare dem, si potrebbe votare anche a giugno. Secondo Forza Italia la totale difformità tra il sistema elettorale della Camera dei deputati e quello del Senato necessita di un intervento parlamentare per armonizzare i due sistemi di voto. “Bisogna tornare alle Camere per individuare una legge elettore migliore da quella che esce da questo pasticcio – commenta l’azzurro Giuseppe Pagliani -. Non c’è possibilità di dar vita a un Governo con le due maggioranze che escono da queste due leggi proporzionali corrette in modo diverso. Correggere i due sistemi, uniformandoli, è indispensabile. Non sono contrario ad andare al voto velocemente. Vorrei però che dal voto uscisse una maggioranza precisa e chiara”.
Anche la Lega Nord chiede di andare al voto: “Abbiamo chiesto di procedere velocemente con il Mattarellum, ma se non si trova un’intesa si vada alle urne – dice il segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Vinci -. Ci penserà il nuovo Parlamento a cambiare la legge elettorale”.