Il 17 dicembre scorso una nave ha perso circa 200 fusti contenenti sostanze nocive per la salute a largo di Livorno. Oggi, 8 gennaio, almeno 200 persone sono scese in piazza, nella città labronica, chiedendo chiarezza su quanto accaduto nel tratto di mare che dista circa 23 km da Livorno. “Il mare non è una discarica”, recitavano alcuni degli striscioni esposti dai manifestanti. «Siamo qui per chiedere informazioni alle autorità. L'impressione è che neanche le autorità sappiano cos'è successo ed è la cosa veramente grave», ha spiegato Alessandro Gianni, di Greenpeace. I manifestanti, invece, hanno ricordato di aver inscenato la loro protesta nel tentativo di evitare una nuova Moby Prince. Sempre da Livorno giunge oggi la notizia che dalla prossima settimana potrebbe essere risolta la questione degli abitanti dell’isola della Gorgona (Livorno), che erano stati invitati da lettere spedite dall’Agenzia del Demanio ad abbandonare i loro alloggi se non li avessero messi in sicurezza ed a norma di legge. Dopo aver ricevuto le comunicazioni del Demanio, le famiglie dell’isola livornese hanno incontrato una rappresentanza regionale del Demanio dello Stato ed hanno spiegato che alcune di loro hanno già effettuato i lavori di messa in sicurezza delle case, mentre altri li compiranno al più presto. Dall’accordo le famiglie della Gorgona dovrebbero ottenere una nuova concessione per altri 6 anni.
8 Gennaio 2012
In 200 in piazza a Livorno per chiedere la verità sui fusti finiti in mare
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