Marzo, l’inflazione cresce ancora a Firenze

Firenze – L’inflazione cresce ancora a Firenze nel mese di marzo. Con una variazione mensile di più 0,4%, che segue la crescita dello 0,1% di febbraio, si registra una variazione annuale di più 1,8%

“Anche se nella percezione comune l’idea di un aumento dei prezzi sembra negativa, in realtà quando arriva dopo un lungo periodo di crisi è un segnale positivo per l’economia. Questi dati dimostrano infatti che, dopo un lungo periodo di stagnazione, l’economia fiorentina, in linea con quella nazionale, è in ripresa e sembra essere una ripresa continuativa e crescente – commenta Lorenzo Perra, assessore al bilancio, ai sistemi informativi e statistica – una ripresa della domanda che si è cominciata a registrare già dalla metà dello scorso anno e che significa che i prezzi si stanno riassestando in base alla maggiore domanda. Del resto anche le indagini sulla fiducia dei consumatori degli ultimi mesi avevano confermato una percezione di un miglioramento del clima economico”. 

A contribuire all’aumento dell’inflazione del mese di marzo sono state, rispetto al mese precedente, principalmente le variazioni registrate per le divisioni servizi ricettivi e di ristorazione (+1,6%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,1%), trasporti (+0,6%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,3%). In base all’anticipazione dei risultati del calcolo dell’inflazione a Firenze per il mese di marzo 2017 effettuata dall’ufficio comunale di statistica del Comune per il mese di marzo 2017 (che dovranno essere poi confermati dall’Istat) secondo gli indici per l’intera collettività nazionale, è stato registrato che nella divisione servizi ricettivi e di ristorazione sono in aumento i servizi di alloggio (+6,3% rispetto al mese precedente e +2,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Nei prodotti alimentari e bevande analcoliche, la diminuzione su base mensile è causata dalle variazioni delle carni (+0,3% rispetto al mese precedente), dei pesci e prodotti ittici (-0,2% su base mensile. +6,0% su base annuale), dei vegetali (-4,0% rispetto al mese precedente, +13,1% su base annuale), della frutta (+3,3 rispetto al mese precedente) e di latte, formaggi e uova (+0,5% rispetto a febbraio 2017). Nella divisione trasporti sono in aumento il trasporto aereo passeggeri (+8,1% rispetto al mese precedente, +9,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (+0,5% su base mensile, +15,9% su base annuale). In diminuzione gli altri servizi relativi ai mezzi di trasporto privati (-0,3% su base mensile e +0,5% su base annuale). Nella divisione abitazione, acqua, elettricità e combustibili sono in aumento la fornitura d’acqua (+2,5% rispetto al mese precedente, +13,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e la raccolta acque di scarico (+2,4% su base mensile e +12,7% su base annuale). 

Per quanto riguarda il carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono variati di +0,1% rispetto al mese precedente e di +3,4% rispetto a un anno fa. 
I prodotti a media frequenza di acquisto registrano una variazione di +0,8% rispetto a febbraio 2017 e di +1,2% rispetto a marzo 2016. I prezzi di quelli a bassa frequenza sono in diminuzione di -0,4% rispetto all’anno scorso e in aumento di -0,1% rispetto al mese precedente. I beni, che pesano nel paniere per circa il 52%, hanno fatto registrare una variazione di +2,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 48%, hanno fatto registrare una variazione annuale di +1,2%. 

Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a +3,8%. I beni energetici sono in aumento di +6,1% rispetto a marzo 2016. I tabacchi fanno registrare una variazione +2,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. 
La componente di fondo (core inflation) che misura l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici fa registrare una variazione annuale pari a +1,0%. 
La rilevazione si è svolta dal 1 al 21 del mese di marzo su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall’Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall’Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale.

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