Il nuovo corsoLa Reggiana di Zauli e Lanna strappa tre punti d’oro al Pavia

I lombardi battuti 2 a 1 grazie alle reti di Alessi e Ardizzone

Gianluca Ferrari

Dopo quattro sconfitte consecutive, la Reggiana del neo mister Zauli rompe la striscia negativa lasciata in eredità da Mangone e batte al Giglio il Pavia per 2-1 grazie alle reti di Alessi e Ardizzone. A dire il vero, la nuova Reggiana non è poi tanto diversa da quella vecchia. Il nuovo tecnico (che ha scalzato Lanna retrocesso a secondo) ha cambiato modulo, un 5-3-2 con gli esterni molto larghi quando difendono che all’occorrenza si trasforma in un 3-4-3 quando è il momento di offendere; ha rispolverato il numero uno Silvestri che aveva perso la fiducia di Mangone e si era visto prendere il posto da titolare da Bellucci ed ha riproposto (almeno all’inizio) Beppe Alessi nel suo classico ruolo di trequartista a ridosso delle punte, oggi Rossi e Matteini.

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Ma la Reggiana della partita contro il Pavia non è stata diversa da quella “ammirata” fino a qualche tempo fa: lenta, macchinosa, con poche idee e ancora troppo dipendente dalle invenzioni del suo regista. Il primo tiro verso la porta ospite si vede, difatti, solo attorno al 20′ quando Rossi sibila il palo alla destra di Facchin. Per il secondo bisogna attendere altri venti minuti e stavolta è Matteini ad impegnare per la prima volta dal fischio d’inizio l’estremo difensore lombardo, giusto un attimo prima del vantaggio granata firmato, guarda un po’, dal solito Alessi che raccoglie al centro dell’area un assist di Sperotto e batte Facchin alla prima vera occasione per gli uomini di Zauli. Gli ospiti, ad esser sinceri, hanno combinato poco e niente nei primi 45 minuti senza mai impensierire più di tanto Silvestri. La ripresa inizia sulla falsa riga della prima frazione di gioco, noiosa e prevedibile e così il buon Diego Bruno della sezione di Torino decide di prendersi il centro del palcoscenico. Al 12′ fischia così un incredibile fallo da rigore per probabile trattenuta di Sperotto su Falco che nessuno all’interno dello stadio aveva visto. Dal dischetto Marchi non sbaglia. Ed ecco di nuovo che i fantasmi del recente passato tornano a galla: i granata si disunisco, diventano timorosi e impacciati e la squadra di Sangiorgio prova addirittura a vincere la partita. Prima è bravo Silvestri a respingere la botta da fuori di Galassi, poi Siragusa è tempestivo nel disturbare Cesca pronto a colpire a rete da due passi.

A questo punto Zauli prova a giocarsi la carta Ardizzone al posto dell’altalenante Matteini e la scelta paga: al minuto 25 Rossi trova in verticale l’inserimento di Iraci che trova liberissimo sul secondo palo proprio Ardizzone che deposita in rete a porta vuota quando sul cronometro sono passati trenta secondi dal suo ingresso in campo. La Reggiana prova così a gestire il prezioso vantaggio fino alla fine, aiutata molto dagli avversari che spingono molto ma sono poco concreti davanti alla porta e dallo stesso arbitro che non punisce l’intervento (questa volta da rigore) di Siragusa su D’Errico; i lombardi chiudono addirittura la gara in dieci per l’espulsione del neo entrato Veronese che alza troppo il gomito su Viapiana, costretto ad uscire in barella. La partita però non regala più emozioni e i granata portano a casa tre punti d’oro che li allontana ulteriormente dalla zona calda della retrocessione, anche se il quintultimo posto rimane lì a tre punti ma le avversarie diminuiscono.

Insomma la situazione non è cambiata, la squadra è rimasta quella e questo lo sapevamo già; Zauli e Lanna hanno provato a fare vedere qualcosa di diverso ma i tempi sono stati troppo brevi per riuscire a dare un cambio deciso alla squadra e ai giocatori. Alessi continua a essere il faro attorno al quale tutti girano e bisogna sperare che il suo rendimento sia costante fino al termine della stagione, altrimenti sarà dura anche per i nuovi arrivati costruire qualcosa di solido e, in particolar modo, vincente. La novità è comunque il ritorno alla vittoria della Reggiana dopo quattro sconfitte consecutive (anche se contro il modestissimo Pavia che  in trasferta non aveva mai vinto) che difatti era l’unico risultato possibile per iniziare nel migliore dei modi l’avventura sulla panchina granata di mister Zauli.

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