Il nostro amico Steve Jobs ne parlava già nel 1997:
“Permettetemi di descrivere il mondo in cui vivo, circa otto anni fa abbiamo avuto un sistema di networking ad alta velocità collegato al nostro hardware NeXT. Perché eravamo tramite NFS, siamo stati in grado di prendere tutti i nostri dati personali, la nostra home directory, chiudere le nostre macchine locali e metterle su un server.
Negli ultimi sette anni, sai quante volte ho perso tutti i dati personali? Zero.
Ho i computer di Apple, in Pixar, NeXT a casa. Mi avvicino a uno di loro e accedo con il mio account. Trova la mia home directory sul server e i miei dati, ovunque sono. E niente di tutto questo è su un disco locale. Il server…è il mio disco locale”. (Steve Jobs, The Apple Worldwide Developers Conference (Wwdc) 1997) (Video Youtube)
Infatti , come spesso nel caso di grandi innovazioni informatiche, una delle prime major a parlare di cloud computing e proporre concretamente servizi è stata la Apple, con il suo iCloud. Il sevizio sarà disponibile da Ottobre 2011, all’uscita del nuovo iOS 5. Con il nuovo sistema operativo la Apple entra di fatto nel sistema di condivisione e salvataggio dei dati online. Questo a favore dei 200 milioni di dispositivi iOS. A breve seguirà l’adeguamento anche per tutti i Mac OS X, dai portatili ai computer fissi.
iCloud, via wireless o 3G, salverà in tempo reale tutti i file creati con applicativi come Pages, Numbers e Keynote. Ogni file sarà quindi sincronizzato su tutti i dispositivi di un utente.
Apple inoltre ha deciso di rendere iCloud completamente gratuito. Nel servizio è presente anche una casella di posta da 5 GB, senza contare lo spazio occupato dalle foto. Farà pagare però altri servizi, nella logica di questo futuro mercato che prevede forme di abbonamento annuale per risorse e software on line (il webware secondo la più moderna definizione). Ma i prezzi sono molto interessanti.
Molte cose cambieranno rispetto alla musica online ad esempio: gli utenti avranno la propria libreria musicale all'interno della cloud iTunes di Apple, senza dover caricare i brani. Il prezzo? iTunes Match, così si chiamerà il cloud di iTunes, sarà di 24,99 Dollari annuali: un prezzo inferiore a molti altri concorrenti, tra i quali Amazon.
I competitor di Apple non stanno però con le mani in mano.
Google è stato il primo a lanciare servizi cloud nel mercato con Gmail, Google Docs e il sistema operativo Android, con accesso ai propri dati di posta, documenti e agenda direttamente dagli smartphone.
Anche Microsoft si è fatto avanti con la piattaforma cloud Azure, che guarda principalmente ai servizi per le piccole e medie imprese. Da tempo la casa di Redmond ha comunque diffuso l’uso di applicativi tipo Word ed Outlook online con sistemi cloud-like.
Le novità sulle "nuvole internet" arriveranno con ritmi velocissimi. Ci vorrà un servizio metereologico giornaliero ad hoc per seguirle!
Ma come tutte le novità ci sono molti pro e alcuni contro, ai quali si ovvierà logicamente col tempo, che in internet è di solito relativamente breve.
Il blackout rappresenta il rischio più grosso: ma non è il più grave a meno di grossi incidenti ai server (vedi gli incidenti di Aruba degli ultimi mesi).
Ben altra cosa è la violazione della privacy e gli attacchi sui dati personali, con phishing di numeri di carta di credito, furti di identità e via dicendo. Al momento inoltre non esiste una normativa internazionale al merito.
Il punto di forza del clouding è la generazione di nuove professioni e il futuro giro di affari.
Ingegneri di sistemi, responsabili di data center, i manager in Information Technologies sono solo alcuni dei professionisti che saranno tra i più richiesti nella gestione del cloud consuming.
Secondo il Centre for Economics and Business Research, grazie al cloud, nell’arco dei prossimi 5 anni, ci saranno 2,4 milioni di posti di lavoro in più solo in Europa. L’ Italia avrebbe un impatto economico di 35 miliardi di euro (fino al 2015). (THE CLOUD DIVIDEND: Part One. The economic benefits of cloud computing to business and the wider Emea economy France, Germany, Italy, Spain and the UK. Centre for Economics and Business Research ltd, dicember 2010)
Le piccolo imprese saranno le più avvantaggiate come cloud consumers: grazie al pay per use avranno a disposizione strumenti prima alla portata solo delle grandi imprese. Ogni azienda avrà quindi bisogno di un “cloud” manager, figura che diventerà fondamentale al pari del tecnico di rete dagli anni ’90 in poi.
Le nuvole saranno il nuovo forziere del nostro vitale sistema informatico. Speriamo non siano nere come quelle di De Andrè “Vanno – vengono – ogni tanto si fermano- e quando si fermano – sono nere come il corvo – sembra che ti guardano con malocchio”.
Voi che dite?