Firenze – Nei primi nove mesi del 2014, Emilia-Romagna (+4,2%), Piemonte (+3,3%), Veneto (+2,5%), Marche (+7,4%) e Toscana (+2,0%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente a sostenere l’export nazionale. Lo rileva l’Istat in un rapporto sull’export delle regioni diffuso oggi. In particolare il contributo della Toscana al miglioramento dell’export nazionale è dovuto al notevole aumento delle vendite (27,6%) nei paesi Eda (Economie dinamiche asiatihce e cioè Thailandia, Taiwan, Singapore, Malesia, Hong Kong e Corea del Sud).
Per quanto riguarda i settori l’analisi Istat mostra che nei primi nove mesi del 2014 un rilevante impulso alla crescita delle esportazioni nazionali proviene per quanto riguarda la Toscana dalla vendita di macchinari e apparecchi nca (+14%), che contribuisce ai due terzi dell’incremento dell’export nazionale nei primi nove mesi del 2014. Un decremento significativo delle vendite all’estero si registra per metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana (-18,7%) e Piemonte (-13,3%). Nca è un acronimo che si riferisce alla fabbricazione di macchinari e apparecchiature, comprese le rispettive parti meccaniche, che intervengono meccanicamente o termicamente sui materiali o sui processi di lavorazione
Per quanto riguarda le province che nei primi nove mesi del 2014 danno il contributo più importante alla crescita dell’export nazionale, Massa -Carrara si trova al terzo posto (+41,5%) dopo Torino (+5,7%) e Genova (+24,2%). Arezzo, tuttavia, si trova al quarto posto dopo Roma, Siracusa e Cagliari per il decremento delle vendite.
In generale nel terzo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri sono in aumento sia per le regioni nord-occidentali (+2,3%) sia per quelle centrali (+2,2%). Per le regioni nord-orientali si registra una flessione contenuta (-0,4%) mentre il calo dell’area meridionale e insulare risulta più ampio (-2,0%). Nei primi nove mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’Italia nord-orientale registra la maggiore crescita dell’export (+3,0%). Seguono, con incrementi più contenuti, le ripartizioni centrale (+2,0%), meridionale (+1,9%) e nord-occidentale (+1,5%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite all’estero delle regioni dell’Italia insulare (-13,0%), prevalentemente per la forte flessione delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati.
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