Dismissione Opg Montelupo, Radicali: “Nessuna certezza”

Montelupo Fiorentino (Firenze) – Ancora non si sa niente e si capisce ancora meno. La visita dei Radicali, con il gruppo fiorentino dell’Associazione Andrea Tamburi, avvenuta oggi all’Ospedale giudiziario di Montelupo Fiorentino è stata l’occasione per riprendere un filo che si confonde con le leggi, i regolamenti, le aspettative, le attese … e che di fatto porta a una totale incertezza sulla sorte che toccherà ai 121 internati “non dismissibili” dell’Opg stesso. 

La delegazione fiorentina era composta da Massimo Lensi, Maurizio Buzzegoli, Emanuele Baciocchi e Michele Migliori. Sul tavolo, l’individuazione di un iter da parte del Comune per la chiusura della struttura, il cui superamento, come spiega Lensi, Radicale e ex-consigliere provinciale, “è previsto dalla legge 81 per il 31 marzo, ma ad oggi, a due mesi e venti giorni dalla data prevista, la situazione è di totale incertezza”. Incertezza che significa in buona sostanza che non si sa dove andranno i 121 internati, né in che maniera, se lo saranno, saranno “assorbiti” agenti della polizia giudiziaria che lavorano all’interno dell’Opg, e tanto meno dove andrà a lavorare il personale sanitario.

Su 121 internati non dismissibili, vale a dire con alta pericolosità sociale, una ventina sono toscani e, secondo quanto è previsto nella legge 81, dovrebbero essere sistemati in una struttura adeguata in Toscana. La soluzione è ancora in alto mare, nonostante siano girate voci che segnalavano il carcere del Pozzale di Empoli o l’istituto penitenziario di Massa Marittima. Torna all’attenzione anche la faccenda Rems, che dovrebbero prendere il posto degli Opg. Rems, vale a dire, residenze previste dalla legge dove i non dimissibili sarebbero trasferiti all’interno di percorsi terapeutici.

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