Firenze – Gravi carenze nel personale comunale, uffici oberati e agli sgoccioli. Con in più la spada di Damocle dei pensionamenti, che potrebbero giungere in era Covid a dare il colpo di grazia ai servizi erogati ai cittadini. Col timore che il protrarsi di questa situazione apra le porte a ulteriori esternalizzazioni e a cedere parte dei servizi a soggetti terzi. La prospettiva non è certo allegra, e ad aprirla è una nota dell’Unione sindacale di Base Pubblico Impiego, che, dopo il punto formulato nella riunione tenutasi il 24 marzo sui servizi territoriali, annota l’emergere di una pesantisima situazione che si ripercuote sull’attività complessiva dell’intero Ente.
“Si rileva che ad oggi il personale in servizio ammonta a poco più di 3.800 unità e che nell’anno in corso sono previsti anche ulteriori pensionamenti”, fanno sapere dall’Usb.
Se il quadro è questo, le richieste del sindacato di base sono mirate innnanziutto a procedere “con la massima celerità a verificare se esistono graduatorie in essere dalle quali attingere almeno un contingente di personale per dare le prime necessarie risposte. Si richiede inoltre, considerato che ce ne sono le possibilità, di procedere con la massima sollecitudine a bandire tutti i concorsi necessari a dare risposte significative ai bisogni dei servizi. Perché non vorremmo che le croniche carenze organiche portassero a scelte di esternalizzare o cedere parte di servizi a soggetti terzi. Perché oggi assumere si può e quindi si deve”.