Caritas, poveri in crescita e sempre più della fascia “produttiva”

Firenze – Caritas, poveri in crescita e più giovani, sempre più spostati nella fascia che dovrebbe essere quella lavorativa, vale a dire fra i 35 e i 44 anni . E’ questo il dato saliente che emerge dall’incontro online ‘Marzo 2020-Marzo 2021. Un anno di emergenza raccontato dai report della Caritas di Firenze” tenutosi sabato scorso.

A Firenze, i nuovo poveri generati dall’impatto socio economico della pandemia sono 9mila. Si tratta di persone “che fino a marzo 2020 non avevano mai avuto bisogno di aiuto e che adesso fanno fatica ad affrontare le spese ordinarie”. Tra metà aprile 2020 e febbraio 2021, il numero di coloro che si è rivolto agli sportelli della Caritas è salito da 22.069 a 31.531 (+42,8%): di questi 8.919 sono appunto ‘nuovi poveri’, ovvero coloro che si sono affacciati per la prima volta all’assistenza della Caritas a causa dell’emergenza sanitaria, trasformatasi  velocemente in economica.

Fra le nuove caratteristiche rilevate rispetto agli anni passati, si segnalano l’arrestarsi della costante del ringiovanimento della povertà, che si spostava sempre più verso le fasce 0-18 e 18-34 della popolazione, mentre ad ora sembra che le difficoltà si acuiscano nell’età lavorativa, raggiungendo un picco nella fascia 35-44 anni. Un dato congruente con l’altro che emerge dal report, che vede la crescita della componente dei coniugati, che passa dal 47,8% al 52,2%. Situazioni di disagio crescente coinvolgono, come sottolineato dagli operatori dei centri, nuclei familiari con figli, in età ancora scolare, a carico. E tra chi ha bisogno aumenta “la componente degli italiani: questi sono ormai il 26,1%, mentre erano il 22,1% nel periodo pre-pandemia”.

Fra le fasce messe più in difficoltà dalla pandemia, ci sono i lavoratori del settore turistico, della ristorazione, del commercio e dello spettacolo ma anche piccoli imprenditori. Infine, in Toscana le persone che vivono sotto la soglia di povertà sono 121.000 (5,4% della popolazione): in aumento rispetto alle 106.000 del 2019. In Italia le persone in povertà assoluta sono oltre 2 milioni, per un numero complessivo di individui di 5,6 milioni.

Per quanto riguarda le prestazioni, si rafforza il numero di quelle legate alla distribuzione di beni e servizi materiali fra cui viveri, che nel 2020 ammontano a “11.726 prestazioni pari al 36,5% di tutti gli interventi operati dai centri diocesani in questo lasso di tempo (32.116)”. Nel 2019 la stessa quota ammontava a 5.729, il 19,8% del totale (28.982). Sui pacchi ritirati in sede l’incremento è del 104%;  il dato non tiene conto dei pacchi distribuiti per conto del Comune.
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