Barcellona “chiama” Reggio con la Festa Ribelle: tre giorni di sinistra dal basso per restare uniti e volare alto

Amato ha fatto sapere che non parteciperà alla Festa Ribelle

E’ possibile fare di Reggio una piccola Barcellona? Almeno sul piano del governo politico, è questa l’ambizione di Festa Ribelle: individuare i cardini della proposta che ha permesso ad Ada Colau di vincere le elezioni a Barcellona con una coalizione di sinistra partita da esperienze e movimenti diversi. Una idea che potrebbe portare alla costituzione di una lista civica a sinistra alternativa al Pd alle prossime comunali, con Sinistra Italiana e Possibile tra i promotori. Vedremo.

Quella che hanno in mente i promotori della festa è una ‘città in comune’ e una ‘città delle donne’: di questi due temi si parlerà con importanti esponenti del movimento Barcelona in Comù (BC), che ha portato alla vittoria di Colau nelle amministrative nel maggio 2015.

Nella piazza del Foscato, luogo popolare scelto per ospitare la festa, arriverà venerdì 8 settembre Enric Barcena, coordinatore territoriale di Barcelona en Comù, mentre domenica 10 settembre sarà ospite Laia Rosich, coordinatrice del programma di BC, per in dibattito su femminismo e politica con Serena Corsi (Non una di meno) ed Ethel Carri (Nondasola Reggio Emilia). Con Barcena e Rosich gli organizzatori sperano di mettere le basi ad un progetto di città “alternativo a quello che conosciamo: ribelle, senza paura, delle donne e sostenibile”.

VOLI PINDARICI, FANTASIA AL POTERE, DIRITTI CIVILI E FEMMINISMO. La gloriosa sinistra che fu, movimentista e comunista, è un tantino in crisi d’identità e di consenso. Agonistica politicamente e/o antagonista socialmente, cerca un terreno comune per ripartire dal basso e contare di più. E lo fa pure da Reggio, dai suoi antichi valori e vecchi ideali, dalle sue battaglie e dalle radici (“con le ali”). Sopra, la cover di un libro del 2014 per “muoversi tra i sentimenti e scoprire che la fantasia può portare oltre orizzonti inesplorati”

Il tema portante della tre giorni – spiegano gli organizzatori – sarà quello del “neomunicipalismo”, cioè la costruzione di proposte di governo cittadino nate dal basso e gestite in modo collettivo e democratico, dove tutte le forze in campo si mettono al servizio dell’ideale più alto: ripartire dal territorio e dai cittadini, partendo dal Comune come dimensione politica per un cambiamento più ampio e partecipato”.

“A raccontarci di queste esperienze – sottolineano da Festa Ribelle – saranno i rappresentanti di “Barcelona en Comù”, di “Coalizione Civica Bologna”, “Coalizione Civica Padova”. Realtà diverse con le quali ci confronteremo, per raccontare a Reggio in che modo l’alternativa è possibile”.  “Parleremo di amministrazione cittadina – sottolineano gli organizzatori – di percorsi democratici decisionali, di riconversione ecologica, di accoglienza e di integrazione, del ruolo centrale delle donne nella politica. Lo faremo come abbiamo già fatto l’anno scorso, durante la prima edizione di Festa Ribelle, vivendo tre giorni nel cuore di un bel quartiere popolare, in una piazza viva, sempre aperta e accogliente”.

Tre giorni (dall’8 al 10 settembre) di politica, ma anche di intrattenimento e musica. Tre concerti gratuiti di gruppi reggianissimi, a partire dalle 21.30: il grunge dei Tuclah e dei Mad Box venerdì, lo ska dei Chameleon Mime sabato, il folk della Brigata Lambrusco domenica.

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