“Al nido vaccinati”. Prende il via la campagna di informazione del Servizio sanitario regionale e della Regione Emilia-Romagna sulle vaccinazioni obbligatorie per i bambini da 0 a 3 anni, requisito richiesto per l’iscrizione ai servizi educativi e ricreativi per la prima infanzia, pubblici e privati, dell’Emilia-Romagna. Un obbligo che segue l’approvazione della legge regionale 19 del 2016 – la prima in Italia – che introduce l’obbligo vaccinale a partire dal prossimo anno educativo, 2017-2018, per antipolio, antidifterite, antitetanica e antiepatite B.
Sul sito www.alnidovaccinati.it viene spiegato tutto quello che occorre sapere sulla legge, con le risposte alle domande più frequenti (da quando viene applicata, i servizi per la prima infanzia interessati, come fare per “mettersi in regola”). E’ anche illustrato il nuovo calendario vaccinale regionale – in vigore dal primo gennaio 2017 – sono disponibili tutte le informazioni necessarie su come e dove fare i vaccini, consultando l’elenco degli ambulatori vaccinali regionali, con i relativi indirizzi, e indicati quali certificati richiedere o presentare per l’idoneità alla frequenza. Sul portale si possono poi scaricare i materiali informativi cartacei già a disposizione dei cittadini nelle strutture sanitarie del territorio regionale: opuscoli, locandine, manifesti.
E sempre online, medici ed esperti spiegano in alcuni video l’importanza delle vaccinazioni. Sul sito, infatti, si risponde al quesito di fondo: Perché vaccinare? E lo si fa ricordando come le vaccinazioni siano tra gli strumenti più efficaci a difesa della salute. Infatti, hanno consentito di debellare malattie gravissime – come il vaiolo – e di ridurre notevolmente la diffusione di patologie infettive come la pertosse o il morbillo. La vaccinazione rappresenta un importante strumento di protezione sia individuale che collettiva, a tutela della salute pubblica. Quando viene fatta dalla maggior parte della popolazione, quest’effetto protettivo si moltiplica, grazie a quella che viene definita “immunità di gregge”: se la maggior parte della popolazione è protetta, il microbo, non trovando più persone suscettibili alla malattia, non riesce più a diffondere.
SOTTO LA SOGLIA DEL 95%
In base alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la percentuale di vaccinati che garantisce la migliore protezione a tutta la popolazione deve essere superiore al 95%. Percentuale che, in Emilia-Romagna, è notevolmente diminuita negli ultimi anni, scendendo dal 2014 sotto il livello di sicurezza. Nel 2016 la copertura al 24esimo mese di vita per le quattro vaccinazioni obbligatorie (antipolio, antidifterica, antitetanica, anti epatite B) si è fermata al 92,4%. Tutte le Ausl sono risultate al di sotto del 95%: Piacenza con il 92,2%, Parma con il 94,1%, Reggio Emilia con il 94,1%, Modena con il 92,5%, Bologna con il 92,3%, Imola, la più alta, con il 94,5%, Ferrara con il 92,3%. Dati ancor più in flessione per l’Ausl unica della Romagna, che – sempre nel 2016 – ha fatto registrare una copertura pari al 90,9%, rispetto al 91,1% dell’anno precedente.