La festa della Liberazione in piazza della Vittoria, la festa di San Marco in piazza del Monte e la protesta in via Emilia. E’ un 25 aprile di scontri e divisioni quello celebrato a Reggio, con tanto di tafferugli tra forze dell’ordine e manifestanti del centro sociale. Distanti pochi metri e divisi da un ampio cordone di polizia il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e i giovani di Aq16 mentre andavano in scena le celebrazioni ufficiali, con le autorità e il ministro del lavoro Giuliano Poletti. E la città medaglia d’oro alla Resistenza diventa lo specchio di una memoria per nulla condivisa.
La giornata, calda e assolata, era iniziata nel migliore dei modi. Dopo la messa in suffragio dei Caduti nella chiesa di San Pietro e il corteo lungo la via Emilia San Pietro fino a piazza Martiri del 7 Luglio – accompagnato dalla banda musicale Filarmonica Città del Tricolore e con la partecipazione della Colonna storica della Liberazione (con mezzi storici e rievocatori in uniformi del 1945) – è stata deposta una corona d’alloro al monumento ai Caduti della Resistenza e, nella stessa piazza Martiri del 7 Luglio, si sono svolti gli interventi del sindaco vicario Ugo Ferrari, della presidente della Provincia Sonia Masini, dello stesso ministro Poletti e il saluto del partigiano Ireo Lusvuardi in rappresentanza delle Associazioni partigiane, alla presenza del prefetto Antonella De Miro. Tante le persone in piazza, complice la giornata di sole.
Ma era gremita anche la sala dell’hotel Posta dove è intervenuto il segretario federale del Carroccio, in città per sostenere il candidato sindaco leghista Gianluca Vinci nell’ambito del tour Basta Euro. E mentre Salvini lanciava strali contro la moneta unica e puntava il dito contro i “fascisti che hanno tentato di non farmi parlare”, lungo la via Emilia c’è stato uno scontro tra le forze dell’ordine e i manifestanti del centro sociale Aq16, scesi in piazza per manifestare contro la presenza dell’esponente del Carroccio ma anche contro il ministro Poletti. Partito dall’obelisco di piazza Gioberti, il corteo si è snodato lungo la via Emilia, in direzione di piazza del Monte. All’altezza di vicolo Trivelli i manifestanti hanno sfondato il cordone di polizia. Spintoni, urla e fumogeni, poi gli agenti hanno ripreso il controllo della situazione e sono riusciti ad evitare il contatto con i leghisti. Ma il bilancio della giornata è non è quello di una festa: un 25 aprile di tensione in un centro blindato.
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