Firenze – La violenza di genere è in aumento. Questo rivela il monitoraggio che realizza l’Osservatorio regionale annualmente sulla violenza di genere attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi di dati.
Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre 2018), nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi è allora stato presentato il decimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, monitoraggio continuativo di un fenomeno molto complesso e diffuso ma non altrettanto noto in tutte le sfaccettature e implicazioni.
Il Rapporto dimostra infatti una realtà che è andata aggravandosi. Dal 1° gennaio 2012 al 30 giugno 2018 le prestazioni registrate per abuso e maltrattamento sono state 3.048. In questo quadro, la violenza psicologica si conferma la forma più diffusa, seguita da quella fisica come la violenza sessuale per cui il Centro di riferimento di Careggi ha registrato un aumento da 44 nell’anno precedente a 54 dal 1° agosto 2017 al 31 luglio 2018 o come il femminicidio di cui sono state vittime dal 2006 al 2017 in Toscana 108 donne, di cui 7 nell’ultimo anno.
Vittime di maltrattamento non sono solo le donne. Sono in aumento anche le violenze attribuite ai parenti, soprattutto padri e figli. Per quanto riguarda gli ultimi, sono stati vittime di maltrattamenti in famiglia 2.770 bambini e ragazzi nel 2017(erano 1.478 nel 2015 e 1.921 nel 2016). E sempre nel 2017, 1.487 bambini e ragazzi sono stati interessati da situazioni di violenza assistita (1.143 nel 2015, 1.298 nel 2016).
In confronto a questi dati inquietanti è evidente per Monica Barni, vicepresidente e assessora alla cultura delle Regione con delega alle pari opportunità che “occorre ancora di più lavorare in squadra, occorre lavorare sull’intera filiera, dalla prevenzione al reinserimento delle donne nella società civile. È necessario superare gli stereotipi attraverso l’educazione. Il fenomeno della violenza sulle donne non si risolve con lo spray al peperoncino. Anche perché abbiamo visto che nella maggior parte dei casi è un fenomeno che parte all’interno delle mura domestiche.”
Nonostante l’aumento preoccupante della violenza di genere, Stefania Saccardi, l’assessora al diritto alla salute e al sociale, vede anche un positivo, considerando le 22.437 donne che dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2018 si sono rivolte ai 24 Centri antiviolenza della Toscana: “Non tanto come crescita del reato, ma come crescita delle denunce. Quindi come crescita della consapevolezza delle persone dei propri diritti e in parte anche come funzionamento del sistema. I Centri Antiviolenza riescono a garantire, oltre a qualità, professionalità ed efficienza dell’intervento, anche un rapporto umano.”
Incontrare personale formato, spesso femminile, che creda al racconto della donna è il primo passo fondamentale, a cui si aggiungono altri elementi che possono favorire il percorso: attivazione di borse lavoro, disponibilità di alloggi protetti e, dopo il percorso in Casa Rifugio, soluzioni abitative temporanee prima del raggiungimento della completa autonomia.
Nelle 20 Case Rifugio presenti in Toscana nel 2017 sono state ospitate 147 donne e 114 figli/e. In questo ambiente, la donna non è resa un oggetto passivo ma la protagonista attiva e determinante del proprio percorso di uscita dalla violenza e di empowerment.
Inoltre non dev’essere trascurata l’assistenza di coloro che infliggono maltrattamenti. Così nel 2018 sul territorio regionale sono aumentati anche i Centri per uomini autori di violenze: ai 4 già attivi a Firenze, Lucca, Pisa e Livorno, se ne sono aggiunti 2 a Carrara e Grosseto. Dal 1° luglio 2017 al 30 giugno 2018 i Centri attivi in Toscana hanno effettuato 79 prese in carico. Considerando i percorsi cominciati negli anni precedenti, nel periodo di riferimento i Centri hanno avuto in carico un totale di 154 uomini autori di violenze.
Foto: la panchina rossa di Piazza della Vittoria a Empoli, fornita dal Comune e ridipinta di colore rosso dove domenica 25 novembre 2018, dalle 16alle 19, si terrà un incontro-presidio con i cittadini