Utili a palate: La semestrale 2023 Iren fa segnare, malgrado il calo dei ricavi, l’aumento dell’utile netto (+4%) e del margine operativo lordo (+8%). Boom degli investimenti. Volano però anche i debiti.

La semestrale 2023 di IREN fa segnare, malgrado il calo dei ricavi, l’aumento dell’utile netto (+4%) e del margine operativo lordo (+8%). Boom degli investimenti. Volano però anche i debiti.

IREN ha chiuso il primo semestre 2023 con un margine operativo lordo di 606 milioni di euro, in aumento dell’8 % rispetto allo stesso periodo del 2022. Ciò é avvenuto malgrado la multiutility abbia fatto segnare un calo dei ricavi consolidati, che sono scesi del 13,4% a 3,2 miliardi di euro. Le vendite quindi sono diminuite, ma gli utili sono aumentati. In particolare le vendite di gas hanno fatto segnare una contrazione a causa delle temperature miti dell’ultimo inverno. Anche l’utile netto del gruppo é cresciuto del 4%, salendo a 143 milioni di euro, una cifra inferiore però ai 193 milioni di euro della semestrale di due anni fa. L’azienda inoltre prosegue imperterrita nella sua ambiziosa politica degli investimenti (ben 12,7 miliardi la cifra-monstre prevista dal piano industriale 2021-2030), in crescita di un ulteriore 12% rispetto all’anno prima. In forte crescita anche il numero dei dipendenti, arrivati a quota 10.897, addirittura 1.552 in più (+16%) rispetto al 30 giugno 2022. Oltre agli utili e agli investimenti, però, vola anche l’indebitamento finanziario. Quello netto (cioé diminuito dalle liquidità e dalle attività correnti liquide, l’indebitamento effettivo dunque é più alto) é arrivato a 3,9 miliardi di euro, +17% rispetto all’anno prima. Ricordiamo che nel 2023 IREN ha distribuito ben 143 milioni di euro di dividendi agli azionisti, facendo felici i principali soci a cominciare dai Comuni di Reggio Emilia, Torino e Genova, oltre che le banche finanziatrici delle grandi politiche di crescita della multiutility. IREN, in attesa della nomina del nuovo AD, é attualmente retta da una diarchia formata dal presidente Luca Dal Fabbro (nella foto, presa dalla rete, insieme alle autorità cittadine e altri dirigenti aziendali in occasione dell’inaugurazione dell’impianto FORSU di Gavassa) e dal vicepresidente, il reggiano Moris Ferretti. L’azienda ha un ruolo assolutamente determinante nella cultura cittadina e in quasi tutti i principali progetti di sviluppo della cittá. IREN é infatti fondatore dei Teatri di Reggio ed esprime l’attuale presidente di Palazzo Magnani, oltre che di ISTORECO. E’ il principale sponsor di Fotografia Europea e di eventi come il Dinamico Festival. Un’ampia area di Campovolo é intitolata IREN Green Park. STU Reggiane, la società che sta promuovendo lo sviluppo e la trasformazione dell’area ex Reggiane al Tecnopolo, é partecipata da una controllata di IREN. Insomma, i soci di maggioranza di IREN per ora hanno tutte le ragioni di fregarsi le mani.

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