Il fascino dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza e, nel reggiano, di Matilde di Canossa, la musica di Giuseppe Verdi, l’esperienza unica della Via Francigena, le piste innevate del Cerreto Laghi e le architetture contemporanee di Renzo Piano (auditorium di Parma) e di Santiago Calatrava (i ponti e la stazione Mediopadana di Reggio Emilia). E ancora, gli scenari naturali sulla sponda destra del Po, le eccellenze della Food Valley – Pancetta, Coppa e Salame piacentini, Prosciutto di Parma e Culatello di Zibello, Parmigiano Reggiano, Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, solo per citarne alcune -, il benessere termale di Salsomaggiore, gli itinerari delle città d’arte tra le statue di Piazza dei Cavalli a Piacenza, il Battistero di Parma e la Basilica di San Prospero a Reggio Emilia. C’è davvero l’imbarazzo della scelta fra le proposte della nuova meta turistica, “Destinazione Emilia”, che riunisce sotto un unico marchio le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia e che oggi a Bologna ha presentato la strategia di marketing comune ai tre territori e il nuovo logo.
Per l’Emilia-Romagna il turismo è un settore fondamentale, un importante volano per l’economia – ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Con ‘Destinazione Emilia’ rafforziamo la scelta di puntare sulla valorizzazione complessiva dei territori in un gioco di squadra fra istituzioni e soggetti privati. Sono quindi nati brand ormai affermati come Food Valley, Motor Valley e Wellness Valley. I numeri ci stanno dando ragione: nei primi 9 mesi del 2017 sono già state raggiunte 52 milioni di presenze, il 6,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2016; il settore vale complessivamente oltre 16 miliardi, quasi il 12% del valore aggiunto complessivo dell’economia emiliano-romagnola e dà lavoro a 160mila persone.
“Destinazione Emilia” è un distretto da oltre 1,2 milioni di arrivi (circa il 12% di quelle registrate in regione nel 2016, ultimo anno di cui è disponibile il consuntivo completo) e 3,7 milioni di presenze (8%) con una disponibilità complessiva di 150 mila posti letto. Vanno poi aggiunte le mete ricomprese nella nuova categoria “Altre località”, censita dall’Osservatorio sul turismo regionale solo da quest’anno, che ricomprende Comuni al di fuori dei circuiti tradizionali (Costa, Appennino, Città d’arte) come Collecchio, Colorno, Noceto, Correggio e Rubiera che sempre nel 2016 fecero registrare da un minimo di 40mila e fino a 100mila presenze turistiche.
“Destinazione Emilia” contempla arte e cultura, passando per la natura e il turismo fluviale lungo il Po, senza dimenticare l’offerta enogastronomica unica, associata a vini come Gutturnio e Malvasia. Il tutto ‘legato’ da un calendario di appuntamenti lungo tutto l’anno che va dai festival musicali e culturali alle mostre, passando per sagre enogastronomiche ed eventi sportivi.