Dopo una prima, fredda reazione, l’Anpi raccoglie l’invito del premier Matteo Renzi a un confronto pubblico sul tema del referendum.
A ospitare il faccia a faccia potrebbe essere una delle Feste dell’Unità dell’Emilia-Romagna, come proposto inizialmente dal premier. E quella di Reggio si candida fin da subito a ospitare l’evento che potrebbe siglare la “tregua” tra Pd e Anpi dopo mesi di polemiche.
«Poiché la questione circa la libertà, senza limitazioni, dell’Anpi di usufruire di spazi all’interno delle Feste dell’Unità, appare sostanzialmente e ragionevolmente risolta», «non sussistono motivi di sorta per non accettare l’invito del segretario del Pd, Matteo Renzi», si legge nella nota dell’Associazione partigiani.
«Naturalmente, sede, data, modalità di svolgimento e scelta del moderatore (o della moderatrice) dovranno essere concordate, in breve tempo, tra i rispettivi organismi a ciò delegati, in modo da garantire paritarie condizioni di imparzialità e linearità del dibattito», precisa l’Anpi.
A contendere l’evento a Festareggio è la festa dell’Unità di Bologna che ha già messo a disposizione la data del 10 settembre. La kermesse reggiana, dal canto suo, avrebbe tutte le carte in regola per ospitare il dibattito, visto che si è distinta nel panorama nazionale delle feste Dem per aver dato la possibilità all’Anpi di esporre le ragioni del No all’interno del proprio stand e per aver organizzato il faccia a faccia tra Anna Finocchiaro e Gustavo Zagrebelsky. Chiaro che nella scelta, sarà decisiva l’agenda del premier Renzi.
“Crediamo che il nostro ‘campo’ abbia tutte le caratteristiche per essere valutato come particolarmente agibile – fanno sapere Andrea Costa e Paolo Cervi, rispettivamente segretario del Pd e direttore di Festareggio –. Qui l’Anpi è stata presente in festa sin dal primo giorno, anticipando gli esiti che altrove sono giunti dopo un po’ di percorso. Non poniamo nessun vincolo logistico di data: in qualsiasi momento siamo pronti ad adeguare il programma della festa”.