Toscana sostenibile, libera dal glifosate dal 31 dicembre 2021

Firenze – La Toscana dichiara guerra al glifosate per una politica di crescita sempre più sostenibile, fissando l’obiettivo di trasformarsi in regione  “glifosate free” dal 31 dicembre 2021. Lo stabilisce la decisione che la giunta ha approvato segnando un’anticipazione netta della linea dettata dall’Unione europea., che ne vieta l’uso a fare data dal 15 dicembre 2022.

Da subito si vieta l’uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque idropotabili superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L’elenco regionale, in linea con l’elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all’interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l’utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie). Si dà mandato agli uffici di predisporre una proposta di modifica della delibera del 2015 sulle Disposizioni in attuazione della legge regionale sulla Disciplina per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e sulle procedure per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura.

“Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 2021 – ha detto il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall’altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l’elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole come il Coneglliano Valdobbiadene che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l’eliminazione del glifosate all’intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a f avore dell’ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati”.

Le iniziative per rendere sempre più stringente la scelta.

Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale Vivaistico ornamentale e con l’Associazione Vivaisti Italiani per condividere l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale. Ancora, sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i Comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non essere stati trattati con il principio attivo glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole. La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell’Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.

Tra le azioni che tendono a limitare il glifosate per il 2020, la Regione si impegna ad aprire il Bando della misura 11 “Agricoltura Biologica” del PSR 2014-2020 con le risorse che si renderanno disponibili e dare così nuove opportunità a chi vuole incrementare la coltura bio.

Buone pratiche e conoscenze condivise: l’intesa con il Distretto Vivaistico

La Regione sottoscriverà un protocollo con l’Associazione vivaisti italiani al fine di attivare forme di collaborazione e di coordinamento con l’obbiettivo comune di introdurre buone pratiche nelle coltivazioni vivaistiche, contribuire alla massima riduzione dell’utilizzo di prodotti fitosanitari e in particolare del glifosate e promuovere la sostenibilità ambientale. Sarà istituito un apposito tavolo di confronto, coordinato dalla Regione con l’obbiettivo di condividere il quadro conoscitivo e individuare le azioni da adottare per il raggiungimento degli obbiettivi del protocollo.

Il glifosate in Toscana dal 2015 ad oggi

Dopo il pronunciamento della IARC di Lione (International Agency for Research on Cancer), organo tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha classificato il glifosate quale sostanza “probabile cancerogena per l’uomo” la Regione Toscana nel 2015 ha emanato una Disciplina per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e ha dettato procedure per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura. La delibera prevede il divieto dell’uso non agricolo dei prodotti fitosanitari che contengano il principio attivo Glyphosate sul territorio regionale.

La Regione Toscana si è fatta poi carico di portare le istanze relative al principio di precauzione applicato al Glyphosate a livello nazionale attraverso il proprio rappresentante membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). In seguito, nel 2018 la Regione ha emanato “Disposizioni in merito al principio di precauzione per l’uso del glifosato” e ha disposto la graduale sostituzione del glifosato nelle aziende beneficiarie di alcune misure del PSR o nelle aziende aderenti al marchio Agriqualità.

Ha anche stabilito che dal 15 maggio 2021 solo chi non usa il glifosate potrà accedere ai premi relativi all’adesione alla sottomisura “Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali” nell’ambito del PSR 2014 – 2020.

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