Ieri, 27 giugno, si è tenuto a Firenze il processo sui danni ambientali provocati in Mugello dai cantieri dell’alta velocità impegnati nel potenziamento della linea ferroviaria tra Firenze e Bologna. I 39 imputati, dopo le 27 condanne fino a 5 anni di reclusione ed un’ammenda pecuniaria a titolo di risarcimento fissata in oltre 150 milioni di euro della sentenza di primo grado, sono stati tutti assolti dal verdetto della corte d’appello. La sentenza, dunque, è stata completamente ribaltata. Fra i condannati in primo grado che sono stati assolti in appello spiccano i vertici del Cavet, il Consorzio che si aggiudicò l’appalto dei lavori. Gli imputati erano tutti accusati di traffico di rifiuti e della costruzione di discariche abusive per i materiali di scavo e per lo smaltimento illecito di detriti speciali. Dopo la sentenza del processo di appello, la procura fiorentina tenterà probabilmente la carta del ricorso alla Cassazione. L’avvocato di Cavet, Nuno D’Avirro, ha dichiarato invece: «La sentenza della corte d’appello conferma la correttezza di Cavet nella gestione dei lavori alla galleria e del materiale di scavo».
28 Giugno 2011
Tav: la corte d’appello di Firenze ribalta la sentenza
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