Siena e Empoli: chi sale in paradiso, chi torna a casa

Ma c’è un’altra Toscana del calcio che cresce, e che sudando riesce a raggiungere i suoi piccoli traguardi. Adesso la punta di questo iceberg, dopo il Livorno in Coppa UEFA nel 2007 e l’Empoli ancora una volta in quella che oggi è l’Europa League l’anno successivo, è rappresentata dal Siena. Il club bianconero dei Mezzaroma infatti, andando ad espugnare ieri lo stadio del Chievo a Verona per 1-0, cortesia di un gol di Mattia Destro, decisamente in stato di grazia in queste settimane, si è guadagnato la semifinale di Coppa Italia, il punto più alto nella storia della Robur, che fin qui come top della sua storia aveva il tredicesimo posto, ovvero una tranquilla salvezza, conquistato in serie A due volte, nelle stagioni 2003/2004 e 2007/2008. Adesso questa storia è stata riscritta grazie alla banda Sannino, che se in campionato veleggia appena sopra la retrocessione (il Siena è quartultimo a +4 sul Cesena, che oggi sarebbe l’ultima a scivolare in B), in Coppa Italia vola, e ora sul calendario ha due partite segnate con il rosso: 8 febbraio al Franchi e 21 marzo al San Paolo, ovvero andata e ritorno della semifinale di Coppa Italia contro il Napoli. Questi due match clou il Siena li giocherà con una certezza: il tifo di quasi tutta Italia. Sì perché non può non suscitare simpatia il vedere una squadra di bassa classifica duellare nella coppa nazionale con il Napoli che strabilia in Champions League, la Juventus campione d’inverno e una tra il Milan campione d’Italia e secondo in campionato e la Lazio quinta a cinque punti dall’Europa che conta. Quindi mister Sannino grinta, ti prego, e prova a regalarti ciò che ti meriti, dopo anni e anni di gavetta, e ciò che si merita una città che per troppo tempo è stata calpestata dai cavalli e dalle pallonate del basket. Parallelamente al Siena c’è chi in Toscana se la passa un po’ peggio con il pallone tra i piedi, come l’Empoli, ma che prova comunque a risalire la china. Da oggi infatti Guido Carboni ha ufficialmente a disposizione il suo nuovo centravanti: Massimo Maccarone, cavallo di ritorno (in azzurro dal 2000 al 2002 con 26 reti in 68 gettoni in campionato, 30 marcature complessive contando anche la Coppa Italia) e primo giocatore della storia del club dei Corsi a giocare in Nazionale, convocato da Giovanni Trapattoni. Sono passati dieci anni da quei record di Big Mac, che quando esordì con l’Italia non aveva nemmeno calcato i campi della serie A (cosa che non accadeva dalla bellezza di 73 anni), e la sua carriera non è stata proprio quella del predestinato. L’ultimo anno e mezzo poi, da non considerato al Palermo a quella tragedia chiamata Sampdoria, è da cancellare. Maccarone torna a casa alla soglia dei 33 anni. Un’età dove c’è chi muore, ma magari anche chi risorge, e l’Empoli con lui.

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