Sull’emergenza siccità, che ha colpito da mesi l’Emilia-Romagna e ora è entrata in fase critica, sono pronte le procedure operative deliberate dalla giunta regionale per la deroga al deflusso minimo vitale, cioè agli attuali limiti di prelievo di acqua.
Domani, in Regione a Bologna, è convocato un vertice operativo con Consorzi di Bonifica, Associazioni di categoria dell’agricoltura, Atersir (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) e gestori del servizio idrico integrato. A questi titolari di concessioni per il prelievo di acqua saranno illustrati nel dettaglio le regole e il procedimento semplificato da seguire per poter beneficiare delle deroghe ai limiti di prelievo della risorsa idrica.
Tali deroghe interessano tutti i fiumi del territorio emiliano-romagnolo, per il quale il presidente della giunta Stefano Bonaccini ha già decretato lo stato di crisi regionale. Esse potranno essere concesse, come è già stato reso noto, esclusivamente per soddisfare le esigenze potabili o irrigue. Ad autorizzarle è una deliberazione assunta d’urgenza della giunta regionale a fronte della crisi idrica in atto. Specifiche indicazioni operative riguardano inoltre Arpae e puntano ad accelerare le procedure per le concessioni dei prelievi idrici.
“L’obiettivo è assicurare la massima informazione, condizione imprescindibile per garantire tempi celeri e dare risposte immediate alle necessità imposte dall’emergenza: questo è l’impegno già ribadito ieri nella riunione della Consulta dell’agricoltura e che stiamo mantenendo”, spiegano le assessore Paola Gazzolo, con delega all’Ambiente, e Simona Caselli, Agricoltura.
“Per completare il quadro delle misure straordinarie – spiegano le assessore – si è completata anche l’istruttoria del Dipartimento nazionale di protezione civile e attendiamo dal Consiglio dei Ministri l’imminente dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.