Firenze – Uno sfratto ieri finito con cariche di polizia e tre arresti, vale a dire gli inquilini sfrattati che hanno opposto resistenza, parte della famiglia sfrattata, composta di 4 persone. Un presidio, ieri, del Comitato degli Inquilini, cui si sono unite altre associazioni. E oggi, stamattina, un altro presidio del Movimento per la casa davanti al tribunale di Novoli. E’ solo l’ultima puntata di un concitato sfratto avvenuto ieri, in via del Pellegrino, nei confronti di una famiglia composta di 4 persone. Una trattativa di otto ore finita, verso le 18,30, con l’irruzione della polizia.
“Mentre la forza pubblica è chiamata per interviene negli sgomberi delle case, che lasciano le persone in mezzo alla strada, l’emergenza abitativa a Firenze non trova risposta – scrive la consigliera comunale di Alternativa Libera Miriam Amato a proposito della vicenda – tutto questo nonostante gli annunci e gli spot dell’amministrazione comunale”.
“L’emergenza abitativa e la povertà colpiscono tutti, senza distinzioni di nazionalità – ricorda Amato – questa famiglia, che abitava in via del Pellegrino, dopo diverse disavventure economiche e aver perso la sua attività si è trovata impossibilitata a pagare l’affitto. I due genitori, con le due giovani figlie, disperati si sono rivolti anche agli assistenti sociali senza riuscire a trovare un sostegno concreto: hanno così iniziato a vivere di stenti, senza gas e alla fine anche senza luce. Adesso non avranno neanche un tetto – conclude Amato – nonostante la madre abbia scritto al sindaco per chiedere aiuto, ieri abbiamo assistito a scene di pura disperazione senza via d’uscita”.
Il presidio di questa mattina ha visto la partecipazione sia del Movimento per la casa che del Comitato inquilini e si è tenuto davanti al tribunale di Firenze mentre si svolgeva l’udienza davanti al gip per la convalida dell’arresto di tre persone, componenti dello stesso nucleo familiare. L’arresto era stato fatto ieri dalle forze dell’ordine e l’accusa a carico dei tre, padre, madre e una figlia minorenne è di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. I tre sono processati per direttissima.