Sanità, raggiunto l’accordo su personale, sindacati: “Chiuso lo stato di agitazione”

Firenze –  L’intesa arriva, al termine di un confronto notturno a tratti animato, sulle problematiche più  urgenti che investono il “personale della sanità toscana, a  partire da quella delle dotazioni organiche e delle assunzioni  necessarie a garantire i servizi”,  e con l’intesa è da considerarsi chiuso “lo stato di  agitazione del personale del servizio sanitario regionale”. La notizia viene data dai sindacati CGIL FP, CISL FP, UIL FPL della Toscana, dopo l’incontro con il Presidente della Regione Eugenio Giani e l’Assessore Simone Bezzini. Lungo il confronto, ma l’intesa è importante, dal momento che mette la parola fine a uno stato di agitazione in corso da oltre  tre mesi.

Oggetto dell’accordo è l’avvio di un percorso di verifica dei fabbisogni di personale basato sulle effettive esigenze dei servizi ospedalieri e territoriali, step che, come spiegano i sindacati, “consentirà di giungere alla definizione dei programmi di assunzione aziendali coerenti con il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, con l’esigenza di garantire il turnover, con le previsioni del Pnrr, con le numerose problematiche organizzative esistenti, con l’andamento della fase emergenziale”.

L’accordo raggiunto “supera definitivamente, anche a fronte delle ultime determinazioni della Direzione Sanità della Regione che di fatto poneva limiti lineari, la situazione di blocco degli organici in essere dalla scorsa estate”.

Un altro punto ritenuto “assai rilevante” è la definitiva introduzione di procedure di mobilità interaziendale gestite in ambito regionale da Estar. Si tratta di un’innovazione molto significativa, come spiegano i rappresentanti sindacali in una nota, “che consente di governare i processi di mobilità sia volontaria che per interscambio finalmente attraverso regole certe, snelle, eque e soprattutto in grado di dare risposte a quei lavoratori cosiddetti “fuori sede”, che potranno accedere a soluzioni concrete di avvicinamento ai luoghi di residenza”.

Altro punto significativo dell’accordo, la grande questione riferita “alle risorse aggiuntive contrattuali regionali (art. 81 del CCNL). Nel 2021 abbiamo subito la mancata erogazione dei relativi fondi al personale sanitario di tutta la Toscana, e con l’accordo di stanotte si ottiene la garanzia di recupero delle somme pregresse nel corso del 2022”, dicono i sindacati.

Infine sindacati e Regione hanno formalizzato una posizione comune verso Governo e Parlamento, finalizzato a richiedere “l’effettiva copertura dei costi eccezionali dovuti all’emergenza Covid, riconosciuti dallo Stato fino ad oggi in modo estremamente parziale e tale da determinare le difficoltà finanziarie nelle quali versa attualmente il Fondo Sanitario della Regione Toscana”.

La ratifica dell’accordo raggiunto e il ritiro formale dello stato di agitazione dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale verrà attuato da CGIL FP, CISL FP, UIL FPL Toscana nelle prossime ore.

Sulla vicenda interviene il presidente della Regione, Eugenio Giani, illustrando ai giornalisti l’intesa sul comparto: “L’accordo – spiega Giani – prevede punti qualificanti. In primo luogo, il riconoscimento di un’indennità insieme a una politica di assunzioni graduata e concertata. È evidente – prosegue  – che lo faremo con grande attenzione, in armonia con quelle che sono le esigenze del nostro bilancio, che è sotto osservazione”. Mi preme sottolineare – aggiunge – che non esiste un blocco delle assunzioni, ma una valutazione progressiva delle necessità del personale, per garantire un servizio efficiente di sanità pubblica”.

Inoltre, nell’ambito del confronto, si procederà a verifiche su fabbisogno di personale e capacità di lavoro “alla luce dello sviluppo che avremo con il Pnrr per attività che sono a servizio del territorio”. Su quest’ultimo punto, il presidente si riferisce alle “Case di comunità, che superano quello che sono oggi le Case della Salute in Toscana, gli ospedali di comunità ossia le strutture per cure intermedie e di riabilitazione, le centrali operative territoriali, che rappresentano l’evoluzione dei distretti”.

“Sono molto soddisfatto di quello che l’intesa può rappresentare per i lavoratori, che vanno valorizzati e motivati, per affrontare al meglio delle nostre possibilità la sfida del Covid”, ha concluso Giani, augurandosi che “l’intesa possa essere confortata dalla base sindacale di rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil”.

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